A Peseggia (Venezia) un vero campione di Beatbox
Il Beatbox è l’ “arte” di simulare la batteria e gli altri strumenti musicali con la bocca e con le labbra. I social sono farciti di video che dimostrano la bravura di questi “musicisti”, ma un vero e proprio campione di questa tecnica ce l’abbiamo noi in casa, in provincia di Venezia.
Alberto Niero, in arte Black Roll, è un ragazzo classe 2002 originario di Peseggia (Ve).
Ha creato anche un suo corso professionale chiamato “Diventa Beatboxer” dove insegna a moltissimi ragazzi l’arte dello Human Beatbox, infatti è un maestro in questa tecnica “musicale”.
Alberto ha vinto il campionato italiano di Beatbox per la 3a volta di fila, partecipando poi ai mondiali di Berlino ad Agosto 2023.
Nei mesi precedenti, però, ha partecipato a Graz, in Austria al torneo Europeo come unico italiano, quindi ha portato con sé una grande responsabilità rappresentativa.
Alberto, puoi spiegare che cos’è il Beatbox, come nasce e da quando è diventata una disciplina da campionato nazionale?
“Il Beatbox è una disciplina della cultura Hip-Hop e nasce in America a cavallo degli anni 80/90. Si tratta, se vogliamo, di una forma d’arte che consiste nel riprodurre, grazie a diaframma, voce e bocca, dei suoni di strumenti musicali come ad esempio la batteria, bassi vocali ecc…
Inizialmente veniva utilizzata per accompagnare i rapper americani creando una vera e propria base musicale a cappella.
Poi, nel tempo si è evoluta ed ha preso moltissime sfaccettature tra cui le Battles, eventi di Beatbox dove i partecipanti si sfidano 1 contro 1 per eleggere il vincitore”.
2) come o quando ti sei accorto che potevi diventare un campione in questa disciplina e quanto ti devi allenare?
“Non ho mai pensato a diventare un campione, l’ho sempre fatto perché mi trasmetteva qualcosa, trasmetteva emozioni.
Ho iniziato grazie alla mia professoressa di Musica in seconda media e per 2 anni mi limitavo a fare le basi…
Poi (per fortuna) nel 2017 ho partecipato al mio primo evento regionale organizzato dall’ Italian Beatbox Family, un’associazione che si occupa di promuovere l’arte dello Human Beatbox in tutta Italia.
Da lì il mio rapporto con il Beatbox è totalmente cambiato e ho iniziato ad allenarmi più seriamente.
L’allenamento, poi, è soggettivo. Io personalmente quando mi preparo per una Battle mi alleno circa 2-3 ore al giorno”.
3) secondo te è come in altre discipline in cui gli americani ci sono superiori oppure è un campo in cui come italiani potremmo arrivare a primeggiare?
“Dovete sapere che il beatbox è prettamente morfologico quindi ogni persona “suonerà” sempre in maniera diversa perché è morfologicamente diversa ed unica.
Personalmente penso che la nazione più forte sia la Francia perché culturalmente parlando loro sono molto più aperti di mente rispetto a noi…Basta pensare che in Francia con il Beatbox fanno aperture dei concerti negli stadi…
Spero di riuscire nel tempo a contribuire per portare la stessa visione anche nel nostro paese perché penso che il Beatbox sia una forma d’arte molto sottovalutata in Italia”.
E noi glielo auguriamo, consapevoli di aver incontrato un vero campione di questa tecnica. Basti pensare che Alberto dal 2021 si esibisce nelle piazze d’Italia e che ha partecipato come ospite al programma tv “I soliti ignoti” su Rai Uno e ad alcune puntate di “Dalla Strada al palco”, sempre in Rai. Nel frattempo la sua bravura può essere incontrata negli eventi del Veneto, oppure in alcuni live, dato che Alberto ha avuto il piacere di aprire i concerti di Inoki a Treviso e Fabri Fibra a Ferrara.
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