a Ostiense nasce “La Città dei Giovani”. Ma gli studenti protestano
Dopo 26 anni di attese, promesse, progetti abortiti e cancelli arrugginiti, gli ex Mercati Generali di via Ostiense stanno finalmente per cambiare volto. Il progetto di riqualificazione – ribattezzato La Città dei Giovani – ha ottenuto il via libera dalle commissioni competenti ed è approdato in Aula Giulio Cesare.
Un colpo di scena atteso da tempo, che potrebbe trasformare una delle ferite urbane più evidenti della Capitale in un nuovo polo di vita, cultura e innovazione.
Ma non mancano le polemiche. E non arrivano solo dall’opposizione, bensì da chi, in teoria, dovrebbe essere tra i principali beneficiari del progetto: gli studenti.
Nove ettari, un nuovo cuore per Ostiense
Siamo nel cuore del quadrante Ostiense, a due passi dalla metro Garbatella e dall’Università Roma Tre. Qui, su una superficie di circa nove ettari, sorgeranno residenze universitarie, uffici, spazi verdi, piazze, negozi, una biblioteca pubblica, una mediateca, una palestra, una libreria e persino un centro benessere.
Un terzo dello spazio sarà dedicato alla cultura e al tempo libero, un altro terzo al commercio, mentre il resto si dividerà tra ristorazione e terziario. L’intervento è imponente: 380 milioni di euro messi sul piatto da Hines, colosso immobiliare statunitense, in tandem con il Gruppo Toti/Lamaro.
La vera novità? La superficie resterà di proprietà pubblica. Il Comune di Roma concederà l’area per 60 anni agli investitori, dopodiché tutto tornerà nelle mani dell’amministrazione.
E proprio per questo, la società privata non dovrà pagare oneri urbanistici. “Nessun aumento di cubatura, tutto resta nei limiti previsti”, ha garantito l’assessora Ornella Segnalini.
Studentato sì, ma per chi può permetterselo
La punta di diamante dell’intero progetto sarà la residenza universitaria, con 2.056 posti letto pensati per i fuori sede. Ma è qui che nasce lo scontro. Dei duemila letti previsti, solo 544 saranno a canone calmierato, fissato attorno ai 600 euro al mese.
Tutti gli altri supereranno abbondantemente i 1.200 euro, a seconda della stanza scelta e dei servizi inclusi – mensa, palestra, parcheggio, e così via.
Per gli studenti di Roma Tre, il campus lì accanto, è un’amara sorpresa. L’associazione “Studenti alla Terza” ha già fatto sentire la propria voce: “Altro che città dei giovani, questa è una città per ricchi”, tuonano in una nota.
Anche dalle opposizioni si levano critiche: M5S e Fratelli d’Italia contestano la scarsa percentuale di alloggi accessibili.
Il consigliere dem Antonio Stampete, presidente della commissione Lavori Pubblici, getta acqua sul fuoco, ma riconosce il problema: “L’obiettivo è aumentare progressivamente la quota calmierata. Lo proporremo con un ordine del giorno, ma serve equilibrio: se il piano economico salta, rischiamo che l’opera non si faccia affatto”.
Un bivio tra rinascita e speculazione
Quella degli ex Mercati Generali è una scommessa urbanistica ma anche sociale. Per il Comune è l’occasione di trasformare un’area abbandonata in un hub pubblico-privato multifunzionale.
Per gli investitori, una sfida redditizia ma ad alto rischio. Per i cittadini e soprattutto per gli studenti, resta un interrogativo: quanto sarà davvero inclusiva questa “Città dei Giovani”?
Il progetto ora passa al voto dell’Aula. E se il futuro dell’area è finalmente in movimento, resta da capire se sarà davvero costruito a misura di chi a Roma viene per studiare, o solo di chi può permetterselo.
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