A Nuoro la fede non si chiude: i 340 anni di Valverde si celebrano sul sagrato
A trecentoquaranta anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1685, e a otto anni dalla sua chiusura alle celebrazioni religiose, voluta dal vescovo Mosè Marcia prima e dal vescovo Antonello Mura poi, non si placano gli animi e le polemiche dei nuoresi circa l’assurda situazione riguardo l’antica chiesetta di Nostra Signora di Valverde in località Gojne. Assurda e inspiegabile per i nuoresi, e inoltre in controtendenza con quanto si assiste attualmente in tutto il mondo cristiano, dove, le chiese vengono esclusivamente chiuse per mancanza di fedeli, mentre la Chiesa nuorese di Valverde chiude ai fedeli nonostante la forte e determinata volontà di partecipare ai riti religiosi da parte di questi. Una situazione assurda voluta dal vescovo, giudicata dai nuoresi come una imposizione calata dall’alto contro la”nostra tradizione religiosa”, “la nostra identità nuorese”, “la nostra cultura e la nostra Storia locale”.

1685 – Atto di fondazione della chiesa di Valverde
I FEDELI – «Che vergogna da parte della Chiesa, ci hanno tolto anche la presenza di un sacerdote per accompagnare la novena e la recita del Santo Rosario – dichiara un’anziana fedele del rione di Santu Predu, che insieme ad altre amiche continua a partecipare alla preghiera comune, che ogni sera alle 18 si recita accanto alla chiesetta. Il vescovo non permetta che a guidare la recita del Santo rosario e la novena (scritta appositamente da mons, Ottorino Alberti) sia un sacerdote, e allora giornalmente i fedeli si organizzano e pregano intorno ad un altare realizzato per l’occasione sul sagrato della chiesetta. Circa il problema, si par la che sia dovuto per di mancanza di sacerdoti disponibili, anche se risulta, che da parte di diversi componenti del clero, la risposta sia sempre la stessa: «La disponibilità personale c’è tutta, noi vorremmo celebrare a Valverde purtroppo dobbiamo attenerci alle disposizioni del vescovo, la Chiesa ci impone l’obbedienza, tutto qui!». Si parla anche del fatto che la chiesa di Valverde si trovi in una situazione diversa dalle altre chiese in quanto chiesa di proprietà privata.

Valverde – celebrazione religiosa con mons. Alberti
MANCANZA DI SACERDOTI O PROPRIETÀ PRIVATA? – Una situazione a dir poco assurda, dal momento che lo stesso vescovo dovrebbe spiegare il come e perché la Chiesa nuorese ci si accorge solo dopo oltre tre secoli, che la chiesetta di Valverde sia una chiesa privata, e cosa questo comporti. Questo porta a pensare che dal 1685 il clero abbia agito clandestinamente, e quindi le varie messe e funzioni religiose praticamente siano state abusive. «E’ fin da bambina che accompagnavo in pellegrinaggio a piedi, mia mamma alla novena – dice Elena Seddone, ex novenante ultraottantenne -. Allora era una festa di fede e di popolo, che si radunava per ricevere Sa fitta (la fetta di carne che veniva offerta ai pellegrini a ai fedeli – nda). Dopo è arrivato monsignor Alberti, che insieme all’indimenticato don Floris hanno tenuto viva la tradizione. Hanno atteso la dipartita di Alberti per ricordasi (o inventarsi) che a Valverde c’è una chiesa “privata”. Ora è difficile comprendere queste assurde imposizioni ecclesiastiche – commenta l’anziana che conclude con un – Chi Nostra Sennora ‘e Balubirde nos’azzudete, coment’ amusu a finire!».
Polemiche e proteste, intanto, non si placano e c’è già chi pensa a una raccolta di firme da inviare in Vaticano. Da parte della Curia nuorese, invece, tutto tace, anzi pare che il giorno otto settembre, giorno della festività, sarà lo stesso il Vescovo o un suo incaricato a celebrare la santa messa a Valverde, una decisione interpretata dai fedeli come controversa.
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