A Milano decine di migliaia in piazza contro lo sfratto al Leoncavallo
Si è concluso in Piazza Duomo, nel cuore di Milano, il grande corteo organizzato in difesa del centro sociale Leoncavallo, sgomberato il 21 agosto scorso su decisione del Viminale. Secondo gli organizzatori hanno partecipato circa 50 mila persone. La partenza è avvenuta alle 15 da Porta Venezia e l’arrivo poco dopo le 18 in centro città. Inizialmente la Questura aveva autorizzato il corteo fino a Piazza Fontana, ma nel pomeriggio è stato concesso il proseguimento fino a Piazza Duomo, trasformata per l’occasione in luogo di ritrovo e conclusione della manifestazione.
La giornata si è svolta complessivamente in maniera pacifica, anche se non sono mancati momenti di tensione: in corso Monforte alcuni manifestanti hanno lanciato uova e fatto esplodere petardi contro le forze dell’ordine. Gli episodi non hanno però compromesso lo svolgimento del corteo, che si è svolto in un clima generalmente ordinato. Tra i partecipanti, oltre a moltissimi cittadini, erano presenti numerosi artisti e volti noti del mondo dello spettacolo, tra cui Claudio Bisio, Paolo Rossi, Antonio Catania, Gigio Alberti, Renato Sarti e Bebo Storti.
Alla manifestazione hanno aderito oltre cinquanta sigle, tra associazioni, sindacati e realtà sociali, dall’Anpi all’Arci fino alla Cgil. Numerosa anche la rappresentanza politica. Per Alleanza Verdi e Sinistra hanno partecipato il segretario Nicola Fratoianni e l’europarlamentare Silvia Salis. Il Partito Democratico, che ha lasciato libertà di partecipazione, era rappresentato dalla senatrice Cristina Tajani, dal capogruppo in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino e dal segretario cittadino Alessandro Capelli. Assente invece il sindaco Beppe Sala, impegnato a Parigi per la tournée europea della Scala.
Il corteo ha ribadito la centralità del Leoncavallo nella storia recente di Milano. Nato nel 1975 con l’occupazione di un’area dismessa in via Leoncavallo, il centro sociale si è poi trasferito nel 1994 in via Watteau, dove ha operato fino allo sgombero di fine agosto. Nel tempo il Leoncavallo è diventato un punto di riferimento per attività culturali, sociali e politiche, ed era in procinto di celebrare il cinquantesimo anniversario dalla fondazione.
Il futuro dello spazio resta incerto. Il Comune di Milano ha approvato le linee guida per assegnare in concessione un capannone di proprietà in via San Dionigi, nella periferia sud, che potrebbe diventare una nuova sede qualora le associazioni interessate partecipassero all’avviso pubblico e si aggiudicassero l’immobile. L’edificio necessita tuttavia di interventi significativi, in particolare per la bonifica dell’amianto presente nella struttura.
In mattinata, sempre sul tema degli spazi sociali, si era svolto un altro corteo organizzato dal centro sociale “Il Cantiere”, con un’occupazione simbolica del cantiere del “Pirellino”, edificio coinvolto in un’inchiesta della Procura di Milano. Nel corso della giornata non sono mancati striscioni e slogan critici verso l’amministrazione comunale e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La maggioranza di governo, con il presidente del Senato Ignazio La Russa in testa, ha invece espresso solidarietà alle forze dell’ordine e sostegno al titolare del Viminale.
Source link