Marche

A Marotta lo stesso medico per 21 notti, coperto un solo turno ogni 6 a Pergola

MAROTTA – Nella postazione territoriale di soccorso (Potes) del 118 di Marotta un medico deve coprire 21 turni notturni sui 30 mensili, di cui 11 di seguito (per 12 ore, dalle 20 alle 8), mentre a Pergola saranno coperti solamente 12 turni medici sui 60 previsti. Sono i due dati limite della sofferenza del servizio di emergenza territoriale del 118 nel prossimo mese di giugno per la carenza di medici.

Li segnala la capogruppo consiglio regionale del M5S, Marta Ruggeri, che torna a lanciare l’allarme su un problema cronico di non immediata soluzione, visto che occorrere per un verso sopperire a un difetto di programmazione nella formazione dei medici, per un altro riorganizzare il servizio. La risposta già espressa dall’Ast è che, seppure in condizioni di difficoltà, «il servizio viene svolto in sicurezza».

«A un mese dall’allarme sul gravissimo squilibrio nella copertura medica del 118 in provincia di Pesaro e Urbino, nulla è cambiato – protesta Marta Ruggeri -. La situazione di giugno è una drammatica fotocopia di maggio. A Pergola, un medico sarà presente solo per 10 turni nell’intero mese. A Fossombrone la situazione è identica. Seguono in questo triste primato anche Sassocorvaro, Urbania e Urbino, tutte realtà in cui la carenza di medici del 118 rappresenta un’emergenza nell’emergenza. A giugno, come a maggio, il 40% dei turni totali dei medici del 118 resta scoperto. Una cifra intollerabile, soprattutto se si pensa al ruolo cruciale che il servizio di emergenza territoriale riveste per la sicurezza sanitaria dei cittadini. Inaccettabile anche quanto accade a Marotta, dove un medico si ritrova a coprire 21 turni notturni: un carico disumano, sintomo di un sistema al collasso e di una programmazione inesistente. Chi è il responsabile di questa turnazione così squilibrata tra costa ed entroterra? È tempo che qualcuno risponda, che la Regione dia conto delle sue scelte».

Nel servizio 118 attualmente i medici attivi sono poco meno della metà della dotazione organica. Alcuni turni sono coperti con le prestazioni aggiuntive dei medici ospedalieri. Il direttore generale dell’Ast 1, Aberto Carelli, ha sottolineato che in queste condizioni gli interventi di soccorso vengono comunque erogati nei tempi previsti dalla legge. Nella rete territoriale del 118, che oltre a 10 postazioni con ambulanze medicalizzate conta anche 6 postazioni con ambulanze infermieristiche e 6 con ambulanze di soccorritori volontari, la logica è quella di assicurare una copertura coordinata dei turni medici tra territori contigui. A fronte della copertura del 17% a Pergola, nella postazione di Cagli a giugno il medico sarà presente in 56 turni su 60; la presenza almeno di un medico in ogni turno è assicurata tra Sassocorvaro, Urbino e Urbania (salvo 2), tra Fano e Marotta e tra Pesaro e Montecchio (salvo 3).

Marta Ruggeri se la prende con il governatore Acquaroli e gli assessori Saltamartini e Baldelli, che «sembrano completamente sordi alle richieste di intervento, lasciando in balia degli eventi il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto quelli dell’entroterra, sempre penalizzati».

Ma oltre all’esistenza di un progetto di riorganizzazione dei servizio nell’Ast 1 con le automediche, che ottimizzerebbe le risorse riducendo da 10 a 6 l’esigenza dei medici operativi sul territorio, in Regione l’assessorato alla sanità ha avviato lo studio di un sistema più efficiente e funzionale con lo stesso strumento dell’automedica, che separa gli equipaggi con l’infermiere da quelli con il medico.




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