a Lido un’edizione da record
Venezia 82, a Lido un’edizione da record: in crescita biglietti venduti, spettatori, richieste di accrediti e accessi digitali.
L’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa con un bilancio che segna un nuovo capitolo nella storia della rassegna. Non solo per i numeri, che hanno infranto record già prestigiosi, ma soprattutto per l’impronta civile e culturale che questa edizione lascia in eredità. Dal primo giorno fino alla cerimonia di chiusura, il confine tra finzione e realtà si è fatto sempre più sottile, con il cinema chiamato a farsi voce delle urgenze del presente.
I dati diffusi dalla Biennale parlano chiaro: 103.033 biglietti staccati, con un incremento del 9% rispetto al 2024, che già era stato definito un anno record. A questi si aggiungono 13.934 accrediti, anch’essi in crescita del 9%. Numeri che confermano Venezia come punto di riferimento imprescindibile nel panorama cinematografico mondiale, capace di attirare tanto il grande pubblico quanto i professionisti del settore.
Le sezioni speciali hanno a loro volta registrato un forte interesse. “Venice Immersive”, ospitata all’isola del Lazzaretto Vecchio, ha raggiunto 13.978 prenotazioni, con un incremento del 16%. Le masterclass e le conversazioni organizzate alla Match Point Arena hanno raccolto 1.700 partecipanti, soprattutto giovani e studenti, a testimonianza di un dialogo generazionale sempre più centrale. Anche il “Venice Production Bridge”, spazio di networking per produttori, distributori e autori, ha segnato un aumento dell’8%, con 3.385 accreditati.
Il successo si è riflesso anche online: i contenuti social della Biennale hanno totalizzato 44,4 milioni di visualizzazioni e 855 mila interazioni (+12%), mentre il sito ufficiale ha registrato 1,3 milioni di pagine viste. Una platea virtuale che amplifica la portata globale della manifestazione.
Sul fronte artistico, il Leone d’oro è stato assegnato al regista americano Jim Jarmusch per Father mother sister brother, intenso ritratto di una famiglia spezzata dalle incomprensioni. Ma il cuore della critica e del pubblico è stato conquistato dalla tunisina Kaouther Ben Hania con The Voice of Hind Rajab, ispirato alla tragica vicenda della bambina palestinese uccisa a Gaza. Il film ha ricevuto il Gran Premio della Giuria, ma il presidente Alexander Payne ha ammesso di aver desiderato un ex aequo: “Avrei voluto consegnare due Leoni d’oro, ma il regolamento non lo permette”. Parole che sottolineano la forza del film come testimonianza morale di questa edizione.
La serata finale è stata suggellata da un messaggio del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che ha rivolto un appello alla pace e alla responsabilità collettiva. Un epilogo che ha dato voce allo spirito più autentico della Mostra: un festival che celebra il cinema come arte, ma che non dimentica mai il suo ruolo di specchio del mondo e di coscienza critica della società contemporanea.
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