A Darzo il 14° Festival delle Asuc: la Provincia raddoppia i fondi e annuncia gli Stati Generali dei domini collettivi – Cronaca
DARZO. Grande partecipazione e profondo coinvolgimento hanno caratterizzato il 14° Festival Trentino delle ASUC, tenutosi quest’anno a Darzo, frazione del Comune di Storo. L’evento ha riunito rappresentanti delle 119 ASUC del Trentino, istituzioni locali e provinciali, studiosi e cittadinanza, per celebrare il valore della proprietà collettiva e l’identità delle comunità custodi del territorio.
La giornata si è aperta con la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Lauro Tisi, che ha sottolineato l’importanza della cura del territorio come atto di responsabilità intergenerazionale, ricordando che “la vera innovazione è il prendersi cura”. Nell’omelia ha evidenziato il ruolo essenziale delle ASUC nella tutela delle risorse ambientali e nel rafforzamento del legame tra le generazioni.
A seguire, si sono susseguiti i saluti istituzionali del Presidente dell’ASUC di Darzo Davide Donati, del Presidente dell’Associazione Provinciale ASUC Robert Brugger, del Sindaco di Storo Nicola Zontini, degli amministratori ASUC presenti, dei numerosi ospiti, della comunità di Darzo e delle autorità religiose, civili e militari.
Tutti hanno riconosciuto l’importanza della collaborazione tra enti, territorio e cittadinanza attiva, come ben dimostrato dal caso virtuoso di Darzo, dove la gestione condivisa ha generato progetti innovativi come “Un Paese ci vuole” e “Darzo 2040”.
Il Presidente Donati ha saputo rappresentare l’anima di una comunità che trova forza nella collaborazione tra associazioni, nel volontariato e nell’impegno a interrogarsi e migliorarsi attraverso percorsi condivisi e ambiziosi. Una comunità che, con ottima organizzazione, cuore e passione, ha saputo accogliere al meglio la Festa delle ASUC e i suoi numerosi ospiti.
Il Festival ha ospitato anche un intenso momento di riflessione, con la lettura scenica del testo del prof. Christian Zendri, a cura della regista e attrice Maria Teresa Dalla Torre. Il filo conduttore tra questo intervento e quello introduttivo di Mons. Tisi ha rappresentato il cuore vivo dei domini collettivi: la responsabilità di prendersi cura del territorio nel rispetto delle generazioni passate e future.
Il testo, ispirato al Piccolo Principe, ha evidenziato come il vero possesso non sia una dichiarazione formale, ma un gesto quotidiano di responsabilità. Il piccolo principe è proprietario del fiore perché lo cura: così i domini collettivi appartengono a chi se ne prende cura, li mantiene vivi e li tramanda. È questo il passaggio culturale ed ecologico fondamentale: da una proprietà che dice “è mia” a una proprietà che genera comunità attraverso la cura.
Sono poi intervenuti il prof. Geremia Gios, Giacomo Redolfi e Luca Cerana, che hanno approfondito il valore giuridico, sociale ed economico delle proprietà collettive, evidenziando come la “cura” sia il fondamento della comunità e del bene comune. Redolfi ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Comuni e ASUC, come strada concreta per rafforzare il tessuto istituzionale e sociale dei territori. Centrale nel dibattito il riferimento alla Legge 168/2017…, che riconosce i domini collettivi come ordinamenti giuridici originari, e l’esigenza di cogliere le opportunità offerte da questa normativa per un rinnovamento amministrativo – sull’esempio virtuoso delle “Regole” – che porti a una gestione più moderna, efficiente e partecipata.
Nel suo intervento, l’assessore provinciale Mattia Gottardi ha confermato il pieno sostegno della Provincia Autonoma di Trento alle ASUC e alle comunità locali. Ha annunciato il raddoppio del contributo annuo all’Associazione Provinciale ASUC e ha rilanciato l’impegno per l’esenzione dall’IMIS per i beni dei domini collettivi. Inoltre, ha anticipato l’organizzazione degli Stati Generali dei Domini Collettivi, già previsti nel Documento di Economia e Finanza Provinciale con risorse dedicate a bilancio.
Il Festival si è concluso con un auspicio condiviso: rafforzare la rete tra domini collettivi, associazioni e comunità locali – come sottolineato dal Presidente Robert Brugger – per affrontare insieme, con corresponsabilità e visione, le sfide ambientali, sociali e culturali che attendono i territori del Trentino.