A Bologna c’è un ristoratore che vuole rendere obbligatoria la mancia
Molto spesso articoli di giornale e social network riportano storie di imprenditori che faticano a trovare personale, specialmente se si tratta di servizi di accoglienza come ristoranti e hotel. Di contro, il web abbonda di storie personali di camerieri, chef, receptionist e altre figure professionali che raccontano di paghe da fame, lavoro in nero, mancanza di tutele e orari giornalieri a doppia cifra.
C’è un ristoratore a Bologna che ha pensato a un modo per mediare tra le due posizioni: quella di rendere la mancia al personale obbligatoria. Lui è Piero Pompili e da alcuni anni è il direttore del ristorante Al Cambio di Bologna. In una recente intervista a Fanpage, Pompili ha lanciato l’idea di rendere la mancia obbligatoria per “salvare camerieri e chef”.
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“Potrebbe sembrare un modo di deresponsabilizzare i datori di lavoro – dice Pompili – e il nostro Stato, ma per come la vedo io è un intervento rapido e concreto a sostegno di chi ogni giorno è in sala. In questo modo incentivi anche il personale a lavorare meglio sapendo che guadagnerà anche in base a come si comporterà con il cliente”.
“I lavoratori della ristorazione trainano il Pil della nazione insieme all’hospitality e gli alberghi – continua il ristoratore -. Parliamo almeno del 30% del nostro Prodotto interno lordo. È vero, esiste il rischio di ridurre ancor di più la clientela, ma a quel punto i proprietari dei ristoranti cercheranno di assicurarsi che l’esperienza valga la spesa. La mancia obbligatoria incentiverebbe di nuovo i ragazzi a lavorare nelle sale dei ristoranti, perché la paga compenserebbe i sacrifici, e assicurerebbe loro una congrua retribuzione. Sarebbe anche un modo per rendere efficiente il servizio in sala”.
Per Pompili sarebbe “inutile chiedere che intervenga su un contratto nazionale fermo agli anni Settanta. Ci sono delle soluzioni per migliorare il mondo della ristorazione. Va bene lamentarsi, ma bisogna anche proporre” conclude.
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