A Barletta nel Velodromo “Lello Simeone” la storia del nostro ciclismo
“Barletta 1959, Fausto Coppi posa prima della gara al velodromo “Lello Simeone”. Alla sua destra, il medico sportivo della Società Sportiva Barletta Calcio dott. Ruggiero Scommegna. Una foto dall’album dei ricordi diventa icona per esorcizzare i rischi di un progetto milionario dal titolo altisonante ma…”. Così il giornalista Nino Vinella all’indomani della visita istituzionale all’impianto.
“Oltre all’indimenticabile Fausto Coppi, lo stadio dedicato al dottor Lello Simeone, medico appassionato di sport spentosi prematuramente nel 1949, oltre che essere stato teatro di centinaia di partite di calcio giocate sul suo fondo campo in terra battuta, ha collezionato nel tempo numerose presenze sportive eccellenti come quella di Abdon Pamich in preparazione alle Olimpiadi di Melbourne del 1956 (quando fu salutato in pista a conclusione della gara quella domenica 7 ottobre dal due volte campione italiano di marcia sui cinquanta chilometri Cosimo Puttilli) ed è divenuto anche un set cinematografico per le riprese della fiction Rai dedicata a Pietro Mennea “La Freccia del Sud” con protagonista Michele Riondino nella staffetta 4×100 con la maglia del Gruppo Sportivo Avis…
La sua costruzione, iniziata durante il ventennio fascista, terminò negli Anni Trenta: inaugurazione col nome di “Littorio» e poi negli anni Cinquanta il definitivo lancio nel mondo del ciclismo nazionale, quando la città della Disfida era sede del Comitato regionale pugliese-lucano dell’U.V.I. (Unione Velocipedistica Italiana) visto che con i suoi 333,33 metri quella di Barletta è sempre stata l’unica pista omologata dalla Federazione ciclistica in Puglia”.
Aggiunge Vinella: “In una rara pubblicazione curata dal dottor Oronzo Pedico e stampata dalla Tipografia Rizzi & Del Re, si fa il bilancio dell’annata ciclistica 1953 (giusto settantadue anni fa…) in sessanta pagine dense di notizie, statistiche, benemerenze e dove vengono citati uno per uno quei personaggi che popolavano quella irripetibile stagione sportiva, dove lo Sport era fenomeno di massa, e dove ha trovato spazio anche Raffaello Del Rosso, prolifico corrispondente di vari giornali e testate sportive che, quantunque mutilato, produsse una valanga di servizi e di articoli…”
Altri dettagli: “L’area esistente, come fu indicato nel progetto, è divisa sostanzialmente in tre zone differenti e autonome, con accessi separati. La scelta attuata è stata quella di eliminare tali delimitazioni, rendendola unica, al fine di interessare e coinvolgere anche la parte del quartiere cittadino che si affaccia su via Chieffi. L’intervento, così come progettato, è sicuramente più aderente agli obiettivi del finanziamento”. Ancora: “Il progetto di riqualificazione si configura con una serie di lavorazioni che prevedono la riconfigurazione delle pertinenze per l’alloggio custode e relativi nuovi accessi; la rimozione di tutti i volumi esistenti non adeguati alle norme vigenti, la realizzazione di sottoservizi idrici e di scarico, la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione e la realizzazione del nuovo parco sportivo (comprensivo di aree attrezzate all’aperto, aree coperte, campo di calcio con supporto sintetico e relativi nuovi spogliatoi.
Realizzate, come in progetto, aree per il basket, jogging e roller con dedica a Pietro Mennea, cardio, workout, stay fit, verdi, relax, giardino delle essenze. E poi, “al fine di evitare interferenze tra le varie aree, con l’uso di cancellate di ripartizione e delimitazioni richieste dalle vigenti normative, lo spazio sportivo del calcio non prevede aree destinate allo stazionamenti del pubblico”.
Conclude Vinella: “Come riportato anche da altri colleghi sulla stampa cittadina, resta l’attesa – a fronte di queste gloriose tradizioni sportive – per la rigenerazione e l’adeguamento del velodromo Lello Simeone” anche e soprattutto per le importanti ricadute sul territorio a livello turistico e di attrattività sportiva. Non se ne è saputo più nulla. Intanto il velodromo stesso fra qualche tempo rischia di appartenere soltanto all’album dei ricordi”
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