Terni, antenna 5G a Collepaese: cittadini a Palazzo Spada. Confronto con il Comune e tavolo regionale
di Ma. Gi. Pen.
Non si ferma il malcontento a Collepaese, frazione del Comune di Terni, per l’installazione di un’antenna 5G. Nei giorni scorsi in zona si è tenuta un’assemblea pubblica, lunedì mattina invece i cittadini si sono portati direttamente sotto Palazzo Spada per esporre la problematica al sindaco Stefano Bandecchi. I residenti sono stati poi ricevuti in Comune, presente l’assessore Marco Iapadre. Intanto la Regione ha fatto sapere che nei prossimi giorni si terrà un tavolo di confronto istituzionale con la partecipazione del comitato cittadino di strada dei Mandrilli.
Antenna 5G a Collepaese: l’apertura del Comune Sotto Palazzo Spada i residenti hanno presentato le loro perplessità al primo cittadino, chiedendo anche un’ordinanza per la sospensione dei lavori. Tra questi una donna che denuncia come «l’antenna sorgerà a 10 metri dal mio cancello di casa» e che ha già avviato la “battaglia” legale. Il sindaco si è mostrato disponibile e ha dichiarato di volersi attivare in favore dei cittadini coinvolti. «Il procedimento amministrativo per l’installazione dell’antenna è in regola – ha spigato a Umbria24 l’assessore Iapadre dopo l’interlocuzione -, ora cercheremo di lavorare per risolvere la situazione viste le problematiche che ci rappresentano i cittadini. Agiremo, come possiamo, per la loro tutela».
«Non c’è parere positivo della Regione» In merito, interviene per “mettere i puntini sulle i”, dopo un video diffuso dalla stampa locale, anche il consigliere regionale del Pd Francesco Filipponi: «Non è assolutamente vero che c’è un parere positivo della Regione Umbria in merito all’installazione a Terni, di una stazione radio base per la telefonia mobile in strada dei Mandrilli. La determina dirigenziale 2553 del Comune di Terni, datata 10 settembre 2025, è chiara in merito alla situazione che si sta verificando a Collepaese. Gli Enti/uffici coinvolti nella conferenza di servizi decisoria – spiega Filipponi – sono stati l’ufficio edilizia produttiva e l’ufficio ambiente del Comune, Arpa Umbria e la Asl Umbria 2, con quest’ultima che non ha espresso il parere. Successivamente sono stati interessati anche l’ufficio viabilità del Comune e il servizio viabilità della Provincia di Terni. Il problema di fondo, come già emerso in passato, è la mancanza di uno strumento urbanistico da parte del Comune per la regolamentazione. Come d’altronde gli consentirebbe la legge. Arpa, in tal senso, non ha margini discrezionali».
La nota della Regione Si fa sentire anche direttamente la Regione in una nota. «L’impianto in oggetto non ha avuto alcun “permesso” dalla Regione Umbria. La Regione non rilascia autorizzazioni per la realizzazione di impianti di questo tipo, né è stata chiamata ad esprimere pareri nell’ambito delle procedure in questione. In merito all’installazione di tali impianti, il rilascio dell’autorizzazione è di competenza del Comune di Terni, che opera in qualità di amministrazione procedente della Conferenza di Servizi. La determinazione del Comune di Terni documenta l’assenza di qualunque intervento o decisione riconducibile alla Regione Umbria. Come si evince gli Enti e gli Uffici coinvolti nella Conferenza di Servizi decisoria hanno visto partecipare, come prassi, Arpa Umbria per le valutazioni tecnico-scientifiche sul rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. Come emerge dalle documentazioni autorizzative assunte dal Comune di Terni nel procedimento in questione sono stati interessati l’ufficio edilizia produttiva e l’ufficio ambiente del Comune di Terni e nelle varie fasi del procedimento hanno partecipato anche l’Ufficio Viabilità del Comune di Terni e il Servizio Viabilità della Provincia di Terni per le competenze specifiche. Si ribadisce che Arpa. in ottemperanza alla Legge, non ha margini discrezionali, limitandosi a verificare che i livelli emissivi rientrino nei valori di norma nazionale».
Convocato tavolo istituzionale dalla Regione «Esprimo massima vicinanza ai cittadini del comitato di strada dei Mandrilli – afferma l’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca -. E’ l’ennesima dimostrazione di come la mancanza di una efficace comunicazione e l’assenza di pianificazione urbanistica per la localizzazione degli impianti possa essere all’origine di gravi criticità che impattano sulla sfera individuale e collettiva. La stessa attenzione rivolta nei mesi passati all’impatto paesaggistico dell’installazione di pale eoliche e impianti fotovoltaici andrebbe dedicata anche quando si rilasciano autorizzazioni di questo tipo. Un caso diverso ma simile a quello della cabina primaria di Ferentillo, dove i danni lasciati da chi ci ha preceduto sono diventati irreversibili. Siamo a piena disposizione del comitato per fare massima chiarezza sulla vicenda e per supportare il Comune nell’adozione di strumenti che la legge consente di adottare per disciplinare preventivamente le aree di installazione e conciliare così lo sviluppo tecnologico con la tutela della salute e del paesaggio. Al fine di fare piena trasparenza, esaminare la documentazione, chiarire se siano stati rispettati i termini di comunicazione previsti dalla normativa e trovare soluzioni condivise aiutando il Comune a capire come si possa procedere celermente all’adozione di un proprio regolamento nonché alla luce delle comprensibili preoccupazioni della cittadinanza, la Regione Umbria ha convocato nei prossimi giorni un tavolo di confronto istituzionale con la partecipazione del comitato cittadino».
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