Stella Donnelly – Love And Fortune
Stella Donnelly continua a regalare album di pregevole fattura e in “Love And Fortune” si mette in gioco come raramente le era capitato finora, accompagnata da Marcel Tussie, Sophie Ozard, Julia Wallace, Timothy Harvey, Ellie Mason in undici brani sinceri e spiazzanti, melodici e sofferti.

Un inno alla fragilità, quella espressa senza filtri in “Standing Ovation”. Delicatissima e cadenzata all’inizio, acquista pian piano velocità incalzata dalle chitarre che con trame pungenti costruiscono un crescendo che culmina nel ritornello: “It’s a standing ovation for someone who never replies / And the radio station says whatever bullshit they like“.
La voce di Stella Donnelly è al centro di ogni brano, in solitaria o con contorno di tastiere e backing vocals in “Being Nice”, grintosa in “Feel It Change” con la batteria a far da contrappunto in un bel pezzo indie rock che riflette sulla traumatica fine di un’amicizia evento evocato anche in “Year Of Trouble”, vulnerabile e spettrale in “Baths” uno dei momenti emotivamente più intensi.
“We hide ourselves in always pleasing everyone / And you can’t please everyone” ammette Stella Donnelly in “Please Everyone” e accetta di sbagliare e sanguinare, parole e note come lividi in controluce in “W.A.L.K”, il pianoforte di “Friend” che culla e conforta.
L’atmosfera è diversa, più riflessiva e introspettiva rispetto a “Beware Of The Dogs” e “Flood“, brani come “Ghosts” e la title track sofisticati, eleganti rivelano una maturità compositiva notevole. “Laying Low” finale ritmato in cui compaiono sintetizzatori ed elettronica è la chiusura di un capitolo, un saluto lieve e vivace a concludere un album delizioso e curato in ogni minimo dettaglio.
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