Abruzzo

Il Beato Giacomo Alberione torna a parlare ai teatini con la benedizione di Papa Leone XIV


Mattinata di emozioni, domenica, nella piazza antistante la chiesa del Santissimo Crocifisso di Chieti scalo, con lo svelamento della statua e l’intitolazione di un largo al Beato Giacomo Alberione, fondatore della Società San Paolo. 90 anni fa la famiglia paolina inaugurava uno studentato e una stamperia nella vicina Francavilla al mare, avendo nel capoluogo teatino un naturale punto di riferimento per le funzioni ecclesiastiche.

Al termine della santa messa solenne, presieduta dall’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto monsignor Bruno Forte e concelebrata dal parroco don Guido Carafa con il superiore e il vicario della Società San Paolo per la Provincia Italia don Roberto Ponti e don Guido Colombo, oltre al presidente del tribunale ecclesiastico interdiocesano Abruzzo-Molise don Antonio De Grandis, è stato lo stesso presule a svelare la statua – le cui targhe sono state benedette da Papa Leone XIV – insieme al sindaco si Chieti Diego Ferrara e al responsabile diocesano e regionale dell’associazione dei Cooperatori paolini Antonio Di Giosafat, che ha ideato e organizzato l’evento.

 «L’emozione è tangibile – racconta Di Giosafat -, è un piccolo sogno che si è avverato. Un impegno per far sì che la figura di Alberione continui a colpire pacificamente i cuori di ciascuno, facendoli innamorare così come hanno fatto con noi. Si può fare questa cosa solo grazie all’impegno di molti. Io sono l’apice di questa giornata e l’apice di un gruppo, ma senza l’impegno di tutti nulla sarebbe stato possibile».

Monsignor Bruno Forte, tra l’altro, da giovanissimo ha avuto la fortuna di conoscere personalmente il Beato Alberione che, fondando le dieci famiglie della Società San Paolo, ha assunto il compito di evangelizzare attraverso i mezzi di comunicazione: «Io ho avuto la grazia di collaborare con i Paolini da molti anni – racconta il presule, che ha ricevuto in dono una reliquia del Beato -, fin dagli anni ‘70. Nell’81’ pubblicai il mio libro “Gesù di Nazareth. Storia di Dio della storia”, edito in tante versioni, come gli altri che sono seguiti a cura delle Edizioni San Paolo, grazie alle quali la parola che ho cercato di dire per servire e testimoniare il Signore Gesù, ha potuto girare il mondo in molte traduzioni. Quindi capite che il mio è un legame veramente fraterno, di affetto, di gratitudine, di comunione per un affidamento di tutti noi a Don Alberione, perché in cielo preghi per noi e ci ottenga un grande amore a Cristo e una testimonianza di vita fedele a questo amore che illumina e sostiene la fatica dei giorni».

Il sindaco di Chieti, unitamente all’assessore al Commercio, allo Sport e alle Politiche giovanili Manuel Pantalone e a tutta l’amministrazione comunale, ha patrocinato l’iniziativa unitamente all’arcidiocesi di Chieti-Vasto: «Questo appuntamento – sottolinea Ferrara – ha un valore essenzialmente spirituale, ma anche sociale, in un momento di tenebre. Perché così bisogna dipingere il momento attuale che viviamo a livello mondiale nell’umanità e nella società. Quindi ospitare un evento come questo, ridando slancio a una spiritualità e a un sentimento di solidarietà e di sussidiarietà nella società e tra la gente, è un qualcosa di davvero significativo, didatticamente propedeutico per le nuove generazioni».


Soddisfatti i vertici della Società San Paolo, che – partecipando con le famiglie delle Suore Pastorelle e Pie discepole, oltre che con l’Istituto Santa Famiglia – hanno potuto così rinsaldare i rapporti con la comunità teatina: «Chieti, attraverso questo gesto – afferma don Guido Colombo, vicario della Provincia Italia e delegato nazionale dei Cooperatori paolini -, sembra dirci “Vogliamo camminare sulle vie del Vangelo. Vogliamo che il nostro spazio urbano parli di pace, di cultura, di comunicazione, di santità concreta. Da oggi questo largo non sarà soltanto un luogo fisico, diventerà un invito permanente per ogni passante a lasciarsi illuminare da Cristo Re attraverso l’opera e l’esempio del beato Giacomo Alberione».

La statua è stata scolpita in pietra bianca della Maiella, giunta da Lettomanoppello il cui Comune è stato partner dell’evento unitamente a quelli di San Giovanni Teatino e di Torrevecchia Teatina e alle Province di Chieti e Pescara, dallo scultore teatino Armando Di Nunzio: «Questa pietra – riconosce l’artista – è un materiale prezioso che amo e che uso per le mie opere. Il Beato è stato per me un motivo di studio e di analisi con me stesso, per il confronto con le sue forme, con la sua armonia e anche con il suo messaggio, che era quello di trasmettere appunto i valori del cristianesimo attraverso i mezzi dell’editoria e del cinema, che io apprezzo». Un’opera il cui valore è stato rilanciato dal critico d’arte Massimo Pasqualone: «Quest’opera – spiega l’intellettuale – da un lato racconta Don Alberione in modo figurativo, perché riproduce questo volto e la sua pacatezza, e dall’altro chiaramente il carisma dei paolini di fare apostolato mediante l’editoria e il cinema. E poi questa mano posta sul cuore, a forma di cuore. Sono questi tutti gli elementi di questo Beato, che ha attraversato il ‘900 in modo straordinario».

L’evento è stato realizzato con la collaborazione delle Librerie Bosio di Chieti (che in mattinata ha dedicato la sala conferenze ai Beati Giacomo Alberione e Timoteo Giaccardo) e San Paolo di Pescara, dell’Istituto Alberghiero “De Cecco” di Pescara (che ha realizzato e offerto una grande torta per celebrare l’evento), di Radio Speranza InBlu (la radio della Chiesa di Pescara-Penne, che ha racconterà l’appuntamento), nonché delle aziende Carulli edilizia srl, Abitarebellante, Torre dei monaci, Cantine San Nicola, Mokambo e la società di vigilanza privata “Sicurpol”, oltre al Nucleo volontari di Protezione civile di San Giovanni Teatino.




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