Abruzzo

L’amministrazione comunale sostiene questa famiglia


Ribadisce il sostegno, da tempo, alla famiglia che vive nel bosco il sindaco di Palmoli Giuseppe Rosario Masciulli.

Nelle campagne a pochi chilometri dal borGo di circa 800 abitanti e dal confine con il Molise, Nathan e Catherine, con i loro tre bambini, avevano trovato il posto dove vivere e crescere i figli in mezzo alla natura. Giovedì il provvedimento del tribunale dei minori di allontanamento dei bambini ha però riscritto la storia di questa famiglia anglo-australiana disponendo il trasferimento dei bimbi in una casa famiglia a Vasto, dove la madre li ha potuti seguire.

Già in passato una prima ordinanza del giudice invitava a effettuare interventi di consolidamento statico, adeguamento igienico-sanitario del fabbricato, nonché assistenza ai bambini a livello scolastico e socio-educativo. Quando è successo, ricorda il sindaco di Palmoli all’Ansa “abbiamo messo a disposizione le nostre strutture con il coinvolgimento, chiaramente, dei servizi sociali. Pensavamo che questa disponibilità sarebbe stata ben accolta anche dalla famiglia e, che, gradualmente il problema avrebbe trovato una soluzione. Invece, ieri mattina, ci è stato notificato tramite pec il provvedimento del tribunale dei minorenni con cui si è disposto l’allontanamento in una casa famiglia dei tre minorenni della famiglia di Nathan”. 

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 Il primo cittadino spiega  come il problema legato all’abitazione sia di facile soluzione. “Già l’anno scorso avevamo messo a disposizione una casa nel centro abitato con tutte le utenze, i comfort, tre camere da letto, doppio servizio, riscaldamento, insomma non mancava nulla – aggiunge Masciulli -. Tant’è che la famiglia vi ha abitato per un certo numero di giorni, poi l’hanno lasciata perché lo stile di vita non corrispondeva ai loro principi: il bagno a secco, l’utilizzo dell’acqua trattata con cloro, come fanno tutte le società di gestione dei servizi idrici, l’utilizzo dell’energia elettrica che, comunque, consuma risorse ambientali e via dicendo. Per cui, tornando alla questione, il problema è facilmente risolvibile a condizione che i genitori accettino questo stile di vita”. 




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