Lazio

a dirigere il traffico ci pensa una suora

A Roma c’è chi, davanti al traffico, alza gli occhi al cielo per chiedere un aiuto dall’alto… e chi, dall’alto, sembra scendere direttamente in strada per dare una mano.

È quello che è successo all’incrocio tra via dei Querceti e via di San Giovanni in Laterano, dove la quotidiana liturgia della sosta selvaggia ha prodotto il suo ennesimo “miracolo al contrario”: un autobus Atac incastrato in curva, paralizzato tra auto messe di traverso e automobilisti esasperati.

Clacson, nervi tesi, nessun vigile in vista. Poi, tra il caos, appare lei. Tonaca nera, velo ordinato, un piumino per il freddo e ai piedi, sorprendentemente, un paio di sneakers. Una suora che non ha alcuna intenzione di aspettare passivamente.

Con passo deciso attraversa la strada, si piazza al centro dell’incrocio e alza la mano, come farebbe un vigile navigato. «Sto facendo il vigile — annuncia con calma seraficacosì vi mando a casa prima».

Ed è qui che accade la scena che nessuno si aspetterebbe a Roma: la gente obbedisce. Zero proteste, zero lamentele. Solo motori che si fermano, finestrini abbassati, sorrisi increduli.

La “sorella vigile” passa da una corsia all’altra gestendo il traffico con una naturalezza che farebbe impallidire chiunque abbia una divisa vera.

A immortalare tutto ci pensa il consigliere comunale di Forza Italia, Francesco Carpano, che non perde l’occasione per ricordare — di nuovo — che quel punto è un nodo critico abbandonato a sé stesso.

«È da mesi — spiega all’Adnkronosche segnalo al Campidoglio l’urgenza di mettere dei dissuasori di sosta. Ma dal Municipio e dall’amministrazione Gualtieri, silenzio assoluto. Roma è troppo grande per essere governata senza un vero decentramento: si finisce per trascurare gli interventi di prossimità, quelli che cambiano la vita quotidiana dei cittadini».

Carpano rinnova l’appello al sindaco e all’assessore Patanè: «Mettete quei dissuasori. Questa scena non dovrebbe ripetersi, anche se la protagonista oggi è stata straordinaria».

Quando finalmente il bus riesce a liberarsi e il traffico torna a scorrere, la suora si rimette in disparte, umile e sorridente, quasi come se tutto ciò fosse normale.

E forse, in una Roma che ogni giorno combatte con il caos, il vero miracolo è proprio questo: qualcuno che, invece di lamentarsi, decide di scendere in strada e rimettere ordine. Anche senza fischietto, taccuino o divisa. Con una sneaker, una tonaca e un po’ di coraggio.

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