Sos dei pediatri: “Niente smartphone fino ai 13 anni e social dai 18 anni”. Ecco i danni per i bimbi
Evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati; rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale; ritardare il più possibile l’uso dei social media, idealmente fino ai 18 anni, anche se consentiti per legge; evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire; Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo; mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età. Eccoli i consigli aggiornati e le buone pratiche sull’uso dei dispositivi digitali indicate dai pediatri che lanciano l’allarme sui rischi e danni per bambini e adolescenti. “Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino”, ha sottolineato Rino Agostiniani, presidente della Società italiana di pediatria
L’allarme della Società italiana di pediatria
Partono da alcuni neologismi dell’era digitale – come ‘smombie’ che deriva da ‘smartphone’ e ‘zombie’, e ‘brexting’, mandare messaggi mentre si allatta al seno – le considerazioni della Società italiana di pediatria (Sip) sull’uso dei dispositivi digitali e dell’intelligenza artificiale dai parte dei più piccoli, illustrate durante gli Stati generali della pediatria, evento organizzato in Senato su iniziativa del senatore Marco Meloni. Durante il confronto sono state presentate le raccomandazioni aggiornate per famiglie, scuola e pediatri per mitigare l’impatto del digitale nella vita di bambini e adolescenti, che li espone al rischio di obesità, problemi cardiovascolari, dipendenze digitali, problemi dello sviluppo cognitivo, del sonno, della salute mentale, della vista oltre che al cyberbullismo e ai pericoli legati agli adescamenti online. “Nei bambini sotto i 13 anni l’eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell’attenzione e peggioramento del sonno. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento, dipendenza dai social e perdita di autostima”, spiega Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali Sip: “Ogni ora passata davanti a uno schermo è un’ora sottratta al gioco, allo sport, alla creatività. Non serve demonizzare la tecnologia, ma insegnare a usarla con misura e consapevolezza. Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi”.
I rischi: dall’obesità allo sviluppo cognitivo fino alle dipendenze
Secondo alcuni studi, sotto i 13 anni, anche un’esposizione superiore a un’ora al giorno può essere un fattore di rischio, mentre oltre due ore al giorno di schermo aumentano del 67% il rischio di sovrappeso o obesità negli adolescenti rispetto ai coetanei con esposizione inferiore, anche per effetto della sedentarietà e del marketing alimentare digitale. Per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo l’esposizione precoce ai dispositivi digitali può interferire con i processi di apprendimento e linguaggio. Gli studi di neuroimaging mostrano modifiche nelle aree cerebrali legate all’attenzione e alla comprensione. E poi l’impatto sul sonno e la salute mentale: l’89% degli adolescenti dorme con il cellulare in camera, favorendo deprivazione cronica di sonno. Un uso intensivo dei dispositivi è correlato ad ansia, sintomi depressivi e minore autostima. Le adolescenti risultano più vulnerabili agli effetti della comparazione sociale e al “Fear of Missing Out”. E poi le dipendenze digitali: la prevalenza dell’Internet Gaming Disorder varia dall’1,7% al 10,7%; l’uso problematico dello smartphone riguarda fino al 20% dei giovani, con alterazioni cerebrali simili a quelle osservate nelle dipendenze da nicotina.
Gli altri danni alla vista, al cyberbullisimo e alla sessualità
Tra gli altri danni ci sono quelli alla salute visiva visto che aumentano i casi di affaticamento visivo, secchezza oculare e miopia precoce, aggravati dalla scarsa esposizione alla luce naturale. Crescono anche cyberbullismo e violenza online, in aumento anche tra i più piccoli (+26% tra 10 e 13 anni). Le vittime presentano un rischio triplo di ideazione suicidaria. L’esposizione a contenuti violenti o sessualmente espliciti aumenta aggressività e disagio emotivo. Infine il nodo della sessualità online e della pornografia: l’esposizione precoce alla pornografia online è in aumento e si associa a comportamenti sessuali a rischio. “Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino – ha sottolineato Agostiniani, presidente della Sip -. L’età pediatrica è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita: il cervello continua a formarsi e a riorganizzarsi per tutta l’infanzia e l’adolescenza. Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva”. “Il tema del bambino digitale è stato scelto dalla Commissione infanzia e adolescenza per celebrare la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il, 20 novembre – ha spiegato Gianfranco Costanzo, capo del Dipartimento per le politiche della famiglia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -. Sull’educazione di ragazzi e genitori sull’uso consapevole della tecnologia il ministero della Famiglia sta portando avanti diverse iniziative, con l’obiettivo di favorire un utilizzo critico e consapevole”.
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