Reggio, Sclerosi sistemica, lettera ad Occhiuto: «Date il farmaco corretto»
L’appello di Nuccia Azzarà sulla situazione dei pazienti di Sclerosi sistemica a Reggio: «Al Gom si utilizza ancora il farmaco generico con gravi effetti»
REGGIO CALABRIA – Il dramma dei pazienti per colpa di un farmaco. La sclerosi sistemica progressiva è una malattia autoimmune cronica, molto grave, che causa sclerodermia, cioè ispessimento e indurimento della cute e degli organi interni. Infatti i soggetti affetti da questa patologia vanno incontro a fibrosi e disfunzioni vascolari. Non esiste ancora una cura specifica, ma alcuni farmaci possono rallentare la progressione, se vengono somministrati per tempo, anzi precocemente.
A proposito di questi farmaci, che garantiscono un’efficacia notevole, i protocolli nazionali prevedono la somministrazione dell’Endoprost, prodotto che in termini scientifici viene definito originator, per distinguerlo dagli equivalenti. E la lettera aperta che Nuccio Azzarà, già responsabile provinciale della Uil Sanità, e oggi attento osservatore di questioni sanitarie, ha scritto al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, pone in evidenza l’uso che si fa dei farmaci che, pur avendo la stessa composizione chimica, non consentono il raggiungimento del risultato del farmaco principe.
La notizia dentro la notizia è questa: Azzarà richiede ad Occhiuto un intervento ispettivo urgente a tutela dei pazienti della provincia di Reggio, perché nel Grande Ospedale Metropolitano della città dello Stretto viene somministrato un corrispondente all’Endoprost.
Iloprost è la denominazione del medicinale equivalente che, secondo quanto evidenzia nero su bianco Azzarà, «mette a dura prova la condizione clinica dei pazienti». In alcuni casi, attraverso esami radiologici polmonari e cardiologici, è stata riscontrata la ricomparsa di ulcere sulle dita, dolori addominali, sindromi di malassorbimento, ulteriori aggravamenti e progressioni patologiche. Approfondendo i dati tecnici, una rilevanza sembra abbia la modalità di somministrazione del farmaco, «strettamente legata ad attività infusionali». La specificazione non è da considerarsi irrilevante, perché «il reiterato utilizzo dall’aprile 2024 ad oggi sta seriamente compromettendo le condizioni generali e di vita dei pazienti».
L’ex sindacalista Uil fa anche riferimento ad una ricca letteratura scientifica sul tema, che suona come conferma ai timori espressi nella lettera aperta al presidente Occhiuto, destinatario della nota nella doppia veste, evidentemente, di capo del governo regionale e commissario della sanità calabrese. Azzarà definisce la situazione “kafkiana”. E rende un ulteriore ragionamento, richiamando un particolare non certo trascurabile: proprio, su input dello stesso Occhiuto, non molto tempo fa è stata emanata dal Dipartimento Tutela della Salute Regionale una nota alla quale si stanno uniformando tutte le farmacie delle strutture ospedalieri della regione, «tranne quella del Gom, la quale disattende, peraltro, quanto concordato con apposito verbale di riunione aziendale».
Ma c’è di più, e questo di più tocca direttamente i pazienti: «La disastrosa conseguenza- scrive Azzarà – è che ad oggi i soggetti affetti da sclerosi sistemica progressiva risultano in attesa di terapia, con il rischio concreto di interruzione o di ritardo nel trattamento, circostanza che incide in modo significativo sulla gestione clinica e sulla continuità terapeutica, nonché sull’aggravio della malattia e peggioramento della prognosi». A supporto di quanto affermato da Azzarà va ricordato che il primario dell’Unità operativa complessa di Reumatologia ha puntualmente e formalmente prescritto Endoprost 0,5 ml 0,5 mg da iniettare con specifiche siringhe. Il firmatario della lettera aperta, a fronte di quest’ultimo particolare afferma che la farmacia del Gom «ha l’obbligo di legge di uniformarsi».
La lettera si chiude con il riconoscimento a Roberto Occhiuto degli sforzi già profusi e contestualmente con la ferma richiesta di un disporre una ispezione presso la Direzione generale del Grande ospedale metropolitano, «finalizzata alla verifica del rispetto delle normative vigenti, delle disposizioni interne e del complessivo corretto andamento della stessa Unità operativa complessa di Farmacia».
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