Stalker, viola il divieto di avvicinamento con addosso un coltello, poi va sul posto di lavoro della donna
Nonostante un divieto di avvicinamento appena notificato e il braccialetto elettronico in arrivo, non si è fermato. E per lui sono scattate le manette.
È finita così, il 10 novembre 2025, la fuga in avanti di un 55enne montenegrino, arrestato dagli investigatori del Commissariato Distaccato di Tivoli–Guidonia mentre tentava ancora una volta di avvicinare la donna che da mesi perseguitava.
Solo due giorni prima, all’uomo era stata notificata la misura cautelare: divieto di avvicinamento alla vittima, una trentenne italiana, controlli rafforzati e applicazione del braccialetto elettronico.
Misura emessa dal Tribunale di Tivoli dopo un’indagine che aveva confermato un quadro inquietante di atti persecutori.
Lui, conosciuto in ambito lavorativo, aveva provato a trasformare un semplice rapporto professionale in una relazione sentimentale.
Di fronte al rifiuto, era iniziato l’incubo: pedinamenti, appostamenti davanti al luogo di lavoro e nei pressi di casa, apprezzamenti indesiderati e, infine, minacce.
La donna, schiacciata dall’ansia, aveva trovato il coraggio di rivolgersi al Commissariato di Tivoli, mettendo in moto le indagini.
Gli investigatori avevano raccolto in poco tempo elementi «gravi e convergenti», come li definisce la polizia, sufficienti a far scattare la misura cautelare.
Ma l’uomo non ha rispettato neppure il tempo necessario per l’installazione del braccialetto elettronico. Il 10 novembre si è presentato nuovamente davanti al luogo di lavoro della vittima, nel centro storico di Tivoli.
La donna lo ha visto, ha chiamato subito il 112 e avvisato gli investigatori che la seguivano da settimane. La pattuglia è arrivata in pochi minuti: lo stalker era ancora lì. Per lui è scattata la flagranza di reato.
Durante il controllo, il 55enne non ha saputo dare alcuna spiegazione convincente sulla sua presenza. Addosso gli è stato trovato anche un coltello a serramanico, motivo per cui è stato denunciato in stato di libertà per porto ingiustificato di arma.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno, l’uomo è stato portato ai domiciliari, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.
La vittima, che ha sporto una nuova denuncia per l’ennesima violazione, è stata accompagnata al centro antiviolenza “La Sibilla” di Tivoli per avviare un percorso di sostegno psicologico.
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