Umbria

Umbertide, ‘finocchio’ perché vuole fare danza, la denuncia di Omphalos


di Elle Biscarini

La scritta ‘finocchio’ su un palo della luce accanto al nome di un ragazzo, appassionato di danza. L’insulto omofobo riaccende il dibattito sul bullismo e sulla tutela degli studenti Lgbtqia+. Succede ad Umbertide e a denunciare quanto accaduto è la madre, con un post che in poche ore ha iniziato a circolare sui social e nei gruppi locali. «Permetteteci di dire che siamo davanti al bullismo?» scrive la donna. L’appello è diretto soprattutto agli adulti, affinché non si contribuisca ad isolare chi subisce violenza verbale: «Chiedo solo gentilmente a voi che state leggendo di non trarre in disparate certi bambini perché di sicuro mio figlio non ha malattie contagiose, se non la sua semplicità giusta o sbagliata (come tutti)».

Un messaggio che richiama all’essenziale, ma che secondo l’associazione Omphalos Lgbtqia+ si scontra con un contesto istituzionale percepito come sempre meno attento ai diritti delle soggettività queer e alla prevenzione del bullismo omo-lesbo-bi-transfobico. L’associazione parla infatti di «un governo che ha il preciso obiettivo di dividere e creare un terreno fertile per l’odio verso le soggettività Lgbtqia+ e per la violenza di genere».

Scuole Il ragazzo ha trovato il suo nome scritto su un palo della luce, «appena sotto una scritta tristemente ricorrente e nota per la comunità Lgbtqia+: “Finocchio”» si legge nel comunicato dell’associazione. «Non un episodio isolato, ma l’esito di una cultura che continua a confondere espressione di genere, identità e orientamento sessuale. Appassionarsi alla danza non abbia collegamenti con l’orientamento sessuale e affettivo o con l’identità di genere di una persona». Nel comunicato si cita anche il recente testo presentato dal ministro Valditara sull’educazione affettiva e sessuale, che introduce il consenso informato per tutte le attività extracurricolari sul tema, con obbligo di autorizzazione per medie e superiori e un «divieto assoluto per infanzia ed elementari». Una misura che, secondo Omphalos, rischia di impedire percorsi fondamentali di prevenzione del bullismo: «Come si può pensare che la nostra società evolva… se gli istituti scolastici non si fanno carico dell’educazione all’affettività e alla sessualità?».

Come cambiare Omphalos sottolinea il legame tra formazione e riduzione dei fenomeni discriminatori. In una classe dove progetti di educazione alle differenze fossero attivi e strutturati, scrive Omphalos, gli studenti «avrebbero appreso che i ruoli di genere sono dei costrutti» e che preferenze, passioni e caratteristiche personali non determinano identità o orientamento. «In una classe in cui un progetto – continua l’associazione – si fosse tenuto come dovrebbe, forse non ci sarebbe stata una persona in grado di prendere un pennarello e scrivere su un palo “finocchio”».

Clima politico Il Comunicato dell’associazione non si ferma al singolo episodio, ma richiama anche il contesto nazionale, elencando alcuni dei temi più divisivi: «Attacchi alle persone trans, mutilazioni dei diritti di relazioni non etero, lotte contro una legge che tuteli le persone che subiscono atti di odio specifici in quanto persone Lgbtqia+». Secondo l’associazione, gli ultimi governi avrebbero prodotto «un ambiente nocivo per chiunque si discosti dalla loro idea di ‘normalità’».

Giovani Il focus, per l’associazione, deve essere la tutela dei più giovani. Per Omphalos, impedire alle scuole di costruire percorsi educativi efficaci espone gli studenti più fragili a maggiore rischio di violenza. L’associazione ribadisce che ogni persona Lgbtqia+, come chiunque altra, deve avere «ogni diritto di potere vivere la propria vita a pieno, senza subire violenza da famiglia, amicizie, sconosciuti/e o istituzioni».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.



Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »