Calabria

Autonomia, pre-intese dal sapore elettorale: “ignorando” i dettami della Consulta

Questo giornale, che ringrazio per avermi invitato, per le sue caratteristiche geografico-distributive uniche, può costituire un prezioso strumento di approfondimento sull’applicazione dell’autonomia legislativa differenziata. Da una parte la sua origine e la sua sede nella stupenda Sicilia, Regione a statuto speciale, pertanto non differenziabile perché abilitata a legiferare come un quasi Stato. Dall’altra la Regione ordinaria più messa male del Paese: la Calabria, ricca di splendori e di intelligenze ma che compie frequenti e gravi errori di ipotesi. L’ultimo, quello del Ponte dello Stretto, in assenza di strade, ferrovie e persino delle fogne. Difetti questi che caratterizzano e offendono anche gli abitanti della Trinacria, ridotta a brandelli nei trasporti.
Quello del regionalismo simmetrico è un tema da affrontare a breve. Più noto erroneamente come autonomia differenziata che sono due parole assolutamente ridondanti se non intercalate dall’aggettivo legislativa. Non esiste infatti alcuna Autonomia senza la possibilità di differenziarsi, tale da costituire un pessimo pleonasmo, che ne inficia il relativo sapere.
Ettore Jorio Docente Unical
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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