processo con il rito abbreviato per i due estorsori

Saranno giudicati con il rito abbreviato i due uomini arrestati in flagranza di reato, lo scorso giugno, per estorsione ai danni dell’imprenditore turistico Donato Di Campli. I due, 43 e 20 anni, entrambi residenti a Castel Frentano, avevano preteso 10mila euro dall’imprenditore lancianese per garantirgli la loro protezione nei confronti di soggetti vicini alla criminalità organizzata che, a detta loro, pianificavano di danneggiare gravemente la sua attività commerciale di Fossacesia marina nel periodo clou della stagione estiva.
Di Campli, però, si era subito rivolto ai carabinieri di Ortona, che hanno pianificato un incontro tra gli estorsori e la vittima per la consegna del denaro. Quando i due sono usciti dal locale con la busta contenente 5mila euro, nascosta dal più giovane negli slip, i militari li hanno arrestati in flagranza di reato.
Ieri mattina, 17 novembre, al tribunale di Lanciano si è tenuta l’udienza preliminare: il giudice Giovanni Nappi ha ammesso per entrambi i soggetti, difesi dagli avvocati Giacinto Ceroli e Davide Tupone, il rito abbreviato – che prevede la rinuncia al dibattimento e, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena – condizionato all’esame degli imputati. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 15 dicembre, in quell’occasione i due potranno fornire la loro versione dei fatti.
In aula il 43enne ha, inoltre, reso spontanee dichiarazioni: “Ha detto di essere pentito ma, allo stesso tempo, ha voluto ridimensionare i fatti – ha riferito l’avvocato Ceroli – Si è inventato la storia della criminalità organizzata per provare a sfilare i soldi all’imprenditore. Più che di estorsione, direi che si tratta di una truffa”.
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