finisce l’era Spazzafumo in Comune a San Benedetto. Arriva il commissario

SAN BENEDETTO Alle 15.30 di ieri è stata posta la parola fine all’amministrazione del sindaco Spazzafumo. A quell’ora, infatti, si sono dimessi, davanti al notaio Carlo Campana, 15 consiglieri comunali su 25 (incluso il sindaco). Poi è scattata la corsa in municipio per protocollare le dimissioni che il segretario generale ha inviato a Palazzo del Governo per attivare le procedure necessarie alla nomina del commissario prefettizio.
La sfilata
Nella hall dello studio notarile in via Fiscaletti, sotto una pioggia battente, sono arrivati i 15 consiglieri dimissionari: singolarmente o in coppia in rigoroso ordine sparso. La prima è stata Luciana Barlocci, che alla vigilia aveva fatto dubitare della sua presenza. Aveva sostenuto di voler andare in consiglio e discutere della sfiducia al sindaco per poter spiegare ai cittadini i motivi del gesto. Invece alle 14.45 Barlocci era già pronta insieme alla collega Annalisa Marchegiani, ma non a caso ha firmato per ultima. Voleva prima assistere alle dimissioni di tutti gli altri, in particolare dei consiglieri del Centro civico popolare che hanno aperto la crisi.
La sfilata
A seguire sono arrivati proprio i moderati: il presidente del consiglio Eldo Fanini, il capogruppo Fabrizio Capriotti e Domenico Novelli. Poi è stata la volta del leghista Lorenzo Marinangeli. Alle 15 sono arrivati Giorgio De Vecchis, seguito dall’ex sindaco Pasqualino Piunti e dalla consigliera Emanuela Carboni. Poi è stata la volta della “strana coppia” Andrea Traini dalle file di Fratelli d’Italia e Paolo Canducci di Alleanza Verdi Sinistra. In coda le due dissidenti ex renziane Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis. Intorno alle 15.10, direttamente dalle Seychelles, Nicolò Bagalini. Sfoggiando una tintarella invidiabile ha dichiarato: «Questa crisi amministrativa mi ha rovinato le vacanze». E infine quasi alle 15.30 la consigliera di centrosinistra Aurora Bottiglieri. Dopo meno di mezz’ora hanno lasciato lo studio notarile tutti i consiglieri, mentre Canducci e De Vecchis di corsa si sono incaricati di recapitare le dimissioni al protocollo del Comune.
Le motivazioni
«Non esultiamo – ha affermato l’ex sindaco Piunti – è una sconfitta per la città. Ma non potevamo andare avanti con un’amministrazione sotto ricatto. Non ostenteremo panettoni come ha fatto qualcun altro. Quanto a una mia ricandidatura io sarò a disposizione». E di fallimento doppio, ha parlato la consigliera Barlocci, ricordando come lei avesse puntato sul nome di Antonio Spazzafumo, sposato il suo progetto politico ed eletta in maggioranza: «Ho creduto tanto in questo progetto – ha spiegato – e quella di oggi è una sconfitta sociale, ma è andata così. Resto dell’idea che sarebbe stato meglio andare in consiglio comunale. La mia è stata la quindicesima firma, a oggi non so se mi ricandiderò». Le firme più pesanti quelle di Centro civico, la lista più grande tra quelle che hanno appoggiato Spazzafumo e proprio il capogruppo Capriotti ha detto: «Abbiamo portato a casa tanti risultati ma non era più possibile andare avanti». In casa Fratelli d’Italia Andrea Traini ha dichiarato: «Ora partirà una nuova fase che ci porterà alle urne e inizieremo a sentire la città, senza chiudere la porta a Forza Italia. Il nome di Domenico Pellei come nostro candidato non è mai stato fatto. Tutto è da discutere». In casa del Carroccio Marinangeli parla di una maggioranza nata male e finita peggio. Il sindaco Spazzafumo non ha voluto commentare ma ha pubblicato sulle sue pagine social messaggi di stima arrivati da cittadini e sostenitori. Solo una storia su Whatsapp: «Scusate, il gallo ha cantato tre volte?».




