Liguria

Sanità, l’opposizione presenta a Bucci la contro-riforma: “No azienda unica, partiamo dal basso”


Genova. No all’azienda unica ligure ma rafforzamento delle tre aree operative ottimali Ponente, Area metropolitana e Levante. Sì al coordinamento degli ospedali genovesi, no alla fusione. Sì al modello di prossimità, no all’accentramento. L’opposizione presenta la sua contro-riforma della sanità in Liguria con un documento in nove punti che verrà consegnato al presidente Marco Bucci.

Due le finalità, come spiega l’ex candidato presidente Andrea Orlando nella conferenza stampa convocata davanti all’ospedale San Martino: “La prima è rispondere al presidente: capiremo quanto di quel documento ritiene sia da mettere sul tavolo e in ragione di questo misureremo la nostra opposizione. L’altro aspetto, che individua un metodo radicalmente alternativo, riguarda il fatto che sottoporremo questo documento alle forze sociali, alle associazioni, ai cittadini, perché vogliamo che, quando si parla di sanità, non si parli soltanto di primari, di direttori generali, ma si anche e soprattutto delle condizioni di chi sta male e di chi non riesce a curarsi. Noi vogliamo rovesciare questo ragionamento e definire gli interventi partendo dal basso verso l’alto“.

Un documento che si pone idealmente come sostitutivo della riforma Bucci. “La nostra opposizione è costruttiva ma anche molto ferma – continua Orlando – e vuole essere in grado di definire un modello alternativo a quello che è avvenuto fin qua. Noi non vogliamo fare una battaglia per difendere un assetto, che peraltro è stato costruito da Toti, ma non pensiamo neanche che qualunque cambiamento lo migliorerà senza una visione di insieme. Se si parte dalle premesse che diciamo noi non si arriva all’azienda unica, anche se ci sono spazi di razionalizzazione.

Una riforma di prossimità, che parte dal basso e che guarda ai territori e soprattutto ai bisogni di chi si deve curare – la presentano insieme i gruppi di opposizione -. Sì a una sanità condivisa e capillare che sappia intercettare i cambiamenti di una regione che è la più anziana d’Europa e affronta un calo demografico costante. No all’accentramento dannoso proposto da Bucci. Servono risorse, ascolto e una visione d’insieme”.

Si propone ad esempio il rafforzamento delle aree operative ottimali sovra-aziendali rispetto all’attuale articolazione, divise su tre macro aree: Ponente, Levante e Area metropolitana. “Questi ambiti territoriali saranno in grado di garantire un servizio di maggiore prossimità e assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità, con una distribuzione geografica compatibile a una piena accessibilità dei cittadini – commentano Pd, Avs, M5s e Lista Orlando -. L’unica Asl non riuscirebbe a garantire una distribuzione ottimale del servizio, soprattutto in un territorio complesso com’è quello ligure”.

E ancora: “Siamo per l’avvio di un processo di transizione graduale che parta da uno studio dei fabbisogni della popolazione su cui basare il modello di sanità di cui la Liguria ha davvero bisogno, e non viceversa. Siamo la regione più anziana d’Europa e questo è un dato di cui non si può non tenere conto, visto che l’invecchiamento comporta un aumento delle patologie croniche e degenerative e la necessità di continuità assistenziale. Bisogna costruire un modello di prossimità che guarda ai territori e alle loro peculiarità. L’unica Asl rischia di costringere i cittadini a prestazioni diagnostiche o di analisi in zone molto distanti dalla propria residenza, fenomeno a cui già oggi assistiamo e che, senza specifiche chiare, con la riforma di Bucci, rischia di amplificarsi”.

Per quanto riguarda gli ospedali viene proposto un “coordinamento unificato tra San Martino, Galliera, Villa Scassi, Gaslini, Evangelico, Sestri Ponente, Pontedecimo e futuro ospedale di Erzelli e di comunità, per migliorare i percorsi e i servizi ospedalieri”. “Una riforma che non può prescindere dall’unione di sanità e welfare integrando piano socio sanitario e piano sociale integrato. Serve un nuovo patto con i medici di medicina generale per una sanità di prossimità e più vicina ai cittadini. La riforma di Bucci va nella direzione opposta: accentra e allontana la sanità dai territori. Lavoreremo in consiglio regionale affinché non avvenga: la presentazione della nostra controriforma il primo passo”, concludono le forze di opposizione.

Vedremo cosa hanno presentato, penso comunque che molte delle proposte possano essere applicate anche all’azienda unica – la risposta di Bucci a margine dell’incontro col personale del Villa Scassi -. Appena mi danno il documento lo analizziamo e poi vediamo. Sono assolutamente disponibile e considero una bella cosa se alcune idee dell’opposizione vengono inserite dentro la riforma. Penso che sia importante anche per tutto il territorio per far vedere che tutti quanti abbiamo partecipato a una cosa che va a toccare tutti i cittadini liguri”.




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