Andrea Scanzi risarcito da dirigente Italia Viva per insulti sui social | Il Fatto Quotidiano
Si è chiusa con un accordo transattivo la causa tra Andrea Scanzi e il segretario regionale di Italia Viva in Umbria Massimo Gnagnarini, che nel 2021 aveva pubblicato un post su facebook in cui apostrofava il giornalista del Fatto Quotidiano con insulti irripetibili. Gnagnarini aveva scritto che nel suo quartiere di Orvieto nei confronti di persone come Scanzi “avremmo usato violenza praticandogli ‘la stira’”, sul cui significato sorvoliamo. “Tali parole, degne di misericordia e acume, nonché intrise di intelligenza e democrazia, ebbero una certa eco su alcuni giornali – commenta Scanzi in un post su facebook – Quattro anni dopo, sento di ringraziare sentitamente questo esimio – nonché notissimo – statista per quelle parole. Lui sa perché”. Il procedimento penale per diffamazione era stato archiviato per tenuità del fatto. E’ rimasta in piedi invece la causa civile che si è risolta infine in via stragiudiziale con una transazione.
Anche Gnagnarini ha commentato sui social l’esito della vicenda, ammettendo di avere dovuto pagare Scanzi. E sottolineando “che l’accordo transattivo non riconosce né ammette alcuna mia colpa o responsabilità circa l’asserita diffamazione” e definisce le parole usate in quel post su facebook una “critica colorita al tuo stile artistico“. L’esponente politico aggiunge tra l’altro che ha “preferito” pagare “una modesta somma, inferiore alle spese legali che avrei dovuto sostenere per confermare pienamente la mia posizione”.
Gnagnarini, di formazione democristiana, nel frattempo è stato “promosso” da dirigente locale di Orvieto a leader regionale dei renziani dopo aver vinto il congresso. Non è nuovo a un linguaggio controverso sui social: si era dovuto dimettere da assessore al Bilancio del Comune orvietano dopo aver scritto che “Ci aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui”.
Source link




