Scienza e tecnologia

I videogiochi a prezzo pieno vendono sempre meno: Ubisoft UK lancia l’allarme

Mentre si attendono novità da Ubisoft dopo il rinvio dell’ultimo report finanziario, da un’analisi condotta dalla divisione britannica del colosso videoludico francese emerge la tendenza degli utenti ad acquistare sempre meno videogiochi a prezzo pieno.

Dalle colonne di CityAM, Ubisoft UK ha infatti dichiarato che le vendite dei singoli videogiochi da 50-60 sterline “continuano a diventare sempre meno diffuse”, per tutta una serie di ragioni. Tra le cause di questa preoccupante contrazione delle vendite dei videogiochi a prezzo pieno (un fattore determinante per la tenuta stessa di molte case di sviluppo, come specificato in passato da tanti esponenti del settore), Ubisoft UK cita “la tendenza dei consumatori a giocare meno titoli e più a lungo, a parte poche eccezioni degne di nota. Di conseguenza, molti dei nuovi videogiochi che approdano sul mercato faticano a distinguersi e a raggiungere i livelli di vendita registrati in passato”.

Secondo quanto emerso dall’indagine condotta dalla divisione inglese di Ubisoft, dietro a questo calo costante nelle vendite dei videogiochi a prezzo pieno ci sarebbe anche “la volatilità di un mercato, quello videoludico, che rende sempre più difficile stimare in maniera corretta l’effettivo potenziale commerciale di ogni nuovo videogioco”.

Pur senza citarli apertamente, è evidente che Ubisoft UK guardi alla forte concorrenza dei servizi in abbonamento e all’ascesa dei giochi live service come alle principali cause del flop commerciale dei nuovi videogiochi, delle criticità che vanno ad aggiungersi alle già tante problematiche affrontate negli ultimi anni dalle software house e dalle case di produzione come i costi di sviluppo e distribuzione in costante ascesa, i tempi di sviluppo sempre più lunghi o la mancata crescita della base di utenti su console. Da uno studio condotto negli USA a ottobre, ad esempio, si evince che il 60% degli utenti acquista al massimo due videogiochi all’anno.


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