Campania

“Parco ad uso pubblico e partecipato con la città”


“La nostra è una storia politica trasparente, fatta di scelte chiare e di responsabilità verso la città – hanno commentato Virginia Crovella e Francesco Apperti, candidati alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre nella lista Fico Presidente – Per questo rispondiamo con franchezza e senza mezzi termini alle tre domande oggi al centro del dibattito sul futuro dell’Ex Macrico che il comitato “Macrico Verde” ha avanzato a tutti i candidati della provincia di Caserta”.

Destinazione urbanistica F2 (Verde Pubblico) del PRG vigente

“Non vi è alcun dubbio che per noi la destinazione urbanistica base da cui partire equivale quantomeno alle tutele previste dalla destinazione F2, destinazione che tutte le maggioranze consiliari casertane susseguitesi finora si sono rifiutate di compiere. Siamo consapevoli – hanno aggiunto Crovella e Apperti – che Caserta ha bisogno di un nuovo Piano Urbanistico Comunale, che possa ripensare l’intera città in modo coerente e moderno. In questo quadro, il Macrico deve essere il grande polmone verde della città, un grande parco urbano che, rispettando i criteri dell’attuale F2, includa anche una progettazione complessiva che definisca le funzioni, le relazioni e il dialogo dell’area con il resto della città”.

Scelta della procedura di Accordo di Programma tra Regione, Comune e Fondazione “Casa Fratelli tutti”

“In assenza di un’amministrazione comunale capace di definire una destinazione urbanistica chiara e definitiva, riteniamo che l’Accordo di Programma – alla luce dell’ottenimento del finanziamento regionale di 15 milioni di euro – possa rappresentare uno degli strumenti utili per intervenire sull’area. Gli strumenti urbanistici, però, non sono neutri: l’esito del loro utilizzo, infatti, dipende dalle lotte e dalle figure istituzionali che le sostengono. Per questo – hanno commentato i candidati Virginia Crovella e Francesco Apperti – chiediamo con forza che la Chiesa garantisca un percorso realmente partecipato, ancor più di quanto avvenuto finora, e che la Conferenza dei Servizi includa fin dall’inizio il mondo dell’associazionismo, grazie al quale il futuro del Macrico è ancora una pagina aperta. Di più, siamo convinti che, a tutela della città, l’Accordo di Programma potrebbe prevedere la firma delle stesse associazioni che da anni difendono l’area, anche a garanzia dell’interesse superiore della città e dei cittadini rispetto al futuro dell’area”.

Conservazione dell’unitarietà dell’area, che, ricordiamo, è interamente vincolata dal Ministero della Cultura

“Non vi è alcun dubbio che il Macrico va pensato, progettato e valorizzato nella sua unitarietà. Su questo non siamo disponibili a compromessi: nessuno spezzettamento dell’area può mettere a rischio l’identità del grande Parco pubblico urbano che questa città merita. Siamo consapevoli, allo stesso tempo, delle difficoltà nel reperire fondi sufficienti per un intervento unitario su tutta la superficie – hanno concluso i candidati – Oggi la Chiesa ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro per rendere fruibile gratuitamente quasi la metà dell’area, senza nuovi edifici e senza modificare i volumi esistenti. Un passo che richiede necessariamente l’individuazione dei subalterni catastali destinatari dei fondi, un passaggio che comprensibilmente suscita interrogativi. Il risultato, però, potrebbe rappresentare un beneficio concreto e immediato per la città. Per questo continueremo la nostra battaglia – dentro e fuori il Consiglio Regionale – affinché quei fondi restino vincolati alla fruibilità gratuita di aree verdi e affinché le indicazioni dell’Accordo di Programma guardino all’intera area, la cui riqualificazione dovrà rispecchiare gli stessi criteri di tutela e sostenibilità oggi previsti per il recupero degli edifici esistenti”.


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