FdI lancia la sua manifestazione, ma il corteo si ferma all’Eur
La promessa era stata chiara: una “carovana contro le follie della mobilità”, un corteo di auto pronte a percorrere le strade di Roma per dire no alle zone 30, alla Ztl e alle piste ciclabili considerate “inutili”.
Striscioni e slogan erano già pronti, appesi al pullman scoperto scelto da Fratelli d’Italia come simbolo della protesta. Ma la marcia a quattro ruote, annunciata da giorni, non si è mai mossa.
Su indicazione della questura, gli attivisti del partito di Giorgia Meloni sono rimasti fermi all’Eur. Nessun arrivo al Villaggio Olimpico, nessuna colonna di macchine: la manifestazione si è concentrata in piazzale Luigi Nervi, davanti al Palalottomatica.
È lì che, per circa un’ora, i dirigenti romani di FdI si sono alternati al microfono, arringando qualche centinaio di militanti accorsi con l’intenzione di mettersi al volante.
Un’iniziativa che non ha mancato di suscitare critiche, soprattutto per la coincidenza con la Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada.
Le voci
“Trovo surreale una polemica contro una manifestazione autorizzata, fatta dagli stessi che hanno bloccato la città con iniziative non autorizzate”, ha replicato Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio.
Sulla stessa linea Federico Rocca, presidente della commissione trasparenza di Roma Capitale: “Noi non paralizziamo la città, non scioperiamo il venerdì, non spacchiamo vetrine. Siamo un partito responsabile e, su richiesta della questura, siamo rimasti in questo piazzale. Ma non ci piegheremo alle follie della giunta Gualtieri”.
Il bersaglio è chiaro: il modello di mobilità della Capitale. Dal pullman, il messaggio è stato ribadito con forza: serve “un programma realistico”, lontano da quello che FdI definisce un approccio ideologico contro le auto.
Ciclabili, Ztl e politiche europee
Il primo fronte della contestazione riguarda le ciclabili. “Quelle che chiamano piste sono in realtà corsie ciclabili, pericolose perché affiancate alle auto parcheggiate”, ha spiegato il deputato Luciano Ciocchetti, invocando più parcheggi di scambio, oggi ritenuti insufficienti. “Non si realizzano perché dicono che attirano traffico”, ha aggiunto, denunciando una “battaglia ideologica” che privilegia le bici a scapito delle vetture.
Rocca ha puntato il dito contro il piano del Campidoglio: “Vogliono spendere 432 milioni entro il 2030 per costruire 1.300 chilometri di ciclabili”. Secondo i militanti, quei percorsi dovrebbero essere realizzati nei parchi, non sulle grandi arterie cittadine.
Non sono mancati i riferimenti alla Ztl, “fermata solo grazie alla Regione Lazio”, e alle politiche europee, bollate da Angelilli come “frutto dell’ideologia radicale di alcuni ambientalisti che stanno danneggiando l’Europa”, responsabile – ha ricordato – di appena il 7% dell’inquinamento globale.
A Roma, hanno ribadito, l’inquinamento sarebbe più legato agli impianti di riscaldamento che ai gas di scarico delle auto.
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