male la sicurezza, bene il turismo
La corsa in avanti si è fermata. Dopo due anni di scalata continua, in cui aveva recuperato ben 31 posizioni, Roma frena e torna indietro.
Nell’ultima edizione della storica indagine sulla “Qualità della vita” curata da ItaliaOggi e Ital Communications con la collaborazione dell’Università La Sapienza, la Capitale si attesta al 29° posto. Quattro scalini più in basso rispetto alla precedente classifica.
Una battuta d’arresto che non nasce da un solo elemento: il passo falso, infatti, si registra in quasi tutte le aree prese in esame.
La ricerca — giunta alla sua 27ª edizione — valuta le 107 province italiane attraverso 92 indicatori suddivisi in nove grandi categorie: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo-intrattenimento-cultura.
Rispetto al 2024, Roma arretra in sette dimensioni su nove. Migliora solo una voce: “reddito e ricchezza”, dove la Capitale guadagna terreno passando dalla 52ª alla 39ª posizione.
A impedire il crollo vero e proprio è però il turismo, settore che continua a essere un punto di forza indiscusso: la città resta quarta in Italia, a un passo dal podio, proprio come lo scorso anno.
L’ombra più pesante continua invece a proiettarsi sulla categoria “reati e sicurezza”: Roma precipita al 104° posto su 107, perdendo altre due posizioni rispetto a un dato che già l’anno scorso era tra i peggiori del Paese.
La discesa più netta riguarda però la “sicurezza sociale”, con una flessione di 22 posizioni che fa scivolare la Capitale al 41° posto.
Situazione quasi stabile per la dimensione “popolazione”, che ora non considera più la densità demografica: qui Roma perde un solo gradino e si piazza in 26ª posizione.
Minime variazioni anche sul fronte del sistema sanitario, che passa dal 14° al 16° posto, e su quello degli affari e lavoro, dove la città arretra alla 69ª posizione (sei in meno dell’anno scorso).
In flessione anche il settore istruzione e formazione, che scivola dal 7° all’11° posto, mentre l’ambiente registra un peggioramento di tre posizioni, collocando Roma al 74° posto.
Un dato significativo, soprattutto per una Capitale che punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
La fotografia scattata dall’indagine è chiara: la strada è tracciata, ma il percorso è ancora lungo e richiede interventi profondi e costanti.
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