Crotone, Capocolonna continua a regalare testimonianze della Magna Graecia
Sono emersi moltissimi dati nuovi, molti elementi da studiare ed approfondire, nell’ultima campagna di scavi condotta nel santuario di Hera Lacina a Capo Colonna. Tutti elementi destinati a fornire informazioni preziose sull’area sacra del promontorio, sugli edifici che la componevano, sulla sua evoluzione nel corso dei secoli. Tutti elementi che il direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma, ed il professore della Scuola superiore meridionale di Napoli, Carlo Rescigno, hanno illustrato alle molte decine di persone accorse per l’open day “Dentro agli scavi”.
«Gli scavi sono due – ha spiegato Demma – e sono la prosecuzione di un intervento che avevamo iniziato l’anno scorso con la Scuola superiore meridionale nella zona più meridionale del santuario. In quell’occasione avevamo scoperto un piccolo recinto cultuale con un altarino; quest’anno, allargando lo scavo, abbiamo trovato tracce di attività rituale quindi, una volta studiati i materiali, si riuscirà a ricostruire il tipo di riti, di culti che avvenivano intorno all’altare».
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