Calabria

Carceri in Calabria sempre più esplosive. «Servono interventi radicali, ora»

Carceri esplosive. Ne parliamo con il dott. Nicola Pangallo, psichiatra, coordinatore della sanità penitenziaria dell’Asp di Reggio Calabria.

Violenza, suicidi, proteste. Questa è la narrazione attuale del sistema penitenziario. E il nostro territorio?

«La realtà reggina è quasi unica nella sua complessità. All’interno della nostra provincia sono presenti cinque istituti penitenziari, due a Reggio (Panzera ed Arghillà), Locri, Palmi, Laureana di Borrello, diversi per utenza, grandezza, affollamento. Queste diversità incidono sulla gestione quotidiana da parte degli operatori e, specialmente, sulla vita intramuraria dei detenuti. Dal punto di vista sanitario, che rappresenta il mio nucleo di pertinenza, nonostante le tante differenze, la gestione è univoca specialmente sul piano delle criticità: enormi richieste di prestazioni esterne, carichi importanti di visite specialistiche, carico crescente di tensioni legate a recriminazioni incongrue e disagi strumentali».

Ma cosa può giustificare le continue aggressioni?

«Tentare di trovare soluzioni semplici a questioni complesse è un gioco assolutamente rischioso. Non ho alcuna intenzione di aggiungermi alla pletora di persone che pontifica sul mondo penitenziario (spesso senza averne alcuna reale conoscenza), ma è chiaro si debba considerare una realtà multifattoriale che ha contributo a consolidare l’attuale situazione: l’evoluzione (o involuzione) della società, la contrapposizione tra il pensiero forcaiolo e giustizialista che mira alle pene estreme e quello buonista che porta a considerare il detenuto vittima dello stato, le oggettive difficoltà logistiche (istituti vecchi e sovraffollati) e di personale, sia custodiale che sanitario, in un sistema penitenziario anacronistico e superato. A mio parere serve una rivoluzione culturale che superi l’attuale concezione penitenziaria, fin dalle sue basi più profonde. Ma questo, qui e adesso, diventa solo un esercizio filosofico».
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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