Umbria

Umbria, autunno a secco: mancano piogge decisive per l’equilibrio idrico della regione


di Daniele Bovi

Dopo un’estate con precipitazioni oltre la media, in Umbria a ottobre e in questa prima metà di novembre servirebbe quasi la danza della pioggia.

Ottobre a secco Il mese di ottobre, secondo l’analisi di Perugia Meteo pubblicata alcuni giorni fa, è stato «estremamente siccitoso» sulla regione. Le prime due decadi sono trascorse quasi senza piogge, mentre solo nella terza si sono registrate precipitazioni su alcune aree, soprattutto nel sud-est dell’Umbria. Anche lì, però, i quantitativi sono rimasti sotto la norma, con scarti vicini al 30 per cento. Nel resto del territorio il deficit è stato ancora più marcato, con cumulate ridotte dal 50 al 70 per cento rispetto alle medie di ottobre. Il tutto in un contesto di temperature massime in linea o superiori alla media stagionale.

Novembre Neppure novembre, che per il clima umbro dovrebbe teoricamente essere uno dei mesi più piovosi dell’anno, finora ha invertito il quadro. I dati delle stazioni della rete di Linea Meteo indicano che solo pochissime aree dell’Umbria hanno raggiunto la doppia cifra: tra i valori più alti – si fa per dire – si segnalano 18,4 millimetri a Nocera Scalo e 21,9 millimetri a Scheggia. E non mancano stazioni che, a metà mese, sono ancora inchiodate a zero.

Le medie Si tratta di numeri molto lontani dalle medie climatologiche. Secondo i dati dell’Atlante italiano del clima e dei cambiamenti climatici, nel periodo 1981-2010 la pluviometria media in Umbria è pari a 107,8 millimetri a novembre, con il capoluogo di regione poco sotto (104,5) mentre Terni si attesta a 111. Altre statistiche, come quelle messe a disposizione da climate-data, parlano di una media di 113 millimetri, mentre per alcune aree dell’Umbria più montuose si toccano anche i 143. Quindi, a seconda della zona (valle, collina o montagna) e della stazione meteorologica, la media può variare tra i 90 e i 140 millimetri. Dati lontani anni luce rispetto a quelli di questi due mesi scarsi di autunno.

Il trend Il tutto si inserisce in un trend consolidato. Le analisi di Legambiente Umbria sui dati del Servizio idrografico regionale – in particolare quella del 2020 – indicano infatti che, negli ultimi anni, la piovosità di novembre ha mostrato segnali di cambiamento. A Perugia la media mensile del periodo 2015-2019 è salita a circa 118,5 millimetri rispetto ai 109,0 millimetri del periodo 1971-2000, mentre a Terni, nello stesso intervallo, è scesa a 94,7 millimetri rispetto ai 141,8 millimetri registrati tra il 2005 e il 2014. Insomma, forte variabilità territoriale e temporale e maggiore irregolarità delle piogge.

L’importanza dell’autunno Proprio le piogge autunnali, tra ottobre e novembre, sono invece decisive per l’equilibrio idrico della regione. In questa fase dell’anno, con temperature più basse e vegetazione meno attiva, una parte importante dell’acqua piovana riesce a infiltrarsi nel terreno e a ricaricare le falde sotterranee, che alimentano sorgenti, pozzi e acquedotti nei mesi successivi. Un apporto sufficiente in autunno permette inoltre al suolo di entrare nell’inverno con una buona riserva d’acqua, utile per le colture, per i prati, per i boschi e per l’intero ecosistema. Piogge ben distribuite – e non violente e concentrate in poco tempo come spesso ormai accade – sono poi importanti per limitare l’erosione e il cosiddetto ruscellamento superficiale.

L’estate La siccità di ottobre e l’assenza quasi totale di piogge nella prima metà di novembre vanno lette alla luce di una situazione idrica che, a fine estate, appariva solo in parte rassicurante. Stando all’ultimo focus fatto a fine settembre dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale (la prossima riunione, di solito bimestrale, si terrà a breve), l’anno idrologico settembre 2024-agosto 2025 si è chiuso con un surplus di precipitazioni cumulate pari a circa l’8,9 per cento rispetto alla media storica. Un dato positivo, ma accompagnato da forti differenze spaziali e temporali.

Le piogge estive Nel corso dell’anno si sono alternati sei mesi sotto media e sei mesi sopra media. Decisivi per il recupero sono stati luglio e soprattutto agosto, con piogge molto abbondanti: in agosto le precipitazioni sono risultate superiori del 138 per cento rispetto alla media, con picchi mensili oltre i 200 millimetri in diverse stazioni. Episodi che hanno finito per compensare un giugno quasi del tutto asciutto, con un deficit vicino al 92 per cento. Si è trattato però di eventi spesso intensi e localizzati, in giornate molto calde: piogge “a macchia di leopardo” che – è detto nel documento – hanno favorito lo scorrimento superficiale, riducendo la quota di acqua effettivamente infiltrata in profondità.

Il lago Il Trasimeno resta uno dei punti più critici. Al 31 agosto il livello del lago si attestava a meno 1,59 metri rispetto allo zero idrometrico, un valore migliore delle previsioni di giugno (che indicavano un possibile calo fino a meno 1,80 metri), ma ancora vicino ai minimi storici degli ultimi decenni. E la situazione di questi giorni di novembre parla di un lago sotto si oltre 160 centimetri in attesa che, forse a metà dicembre, si aprano i rubinetti del Montedoglio.

Le sorgenti Per quanto riguarda le sorgenti, le portate misurate mostravano una situazione generalmente confortante, con livelli di severità idrica bassi e valori nettamente migliori rispetto al 2022, anno di forte siccità. Il quadro cambia però se si considerano le falde profonde: i piezometri (piccoli pozzi che servano per misurare i livelli delle falde) segnalavano livelli quasi ovunque in fascia di severità media, con un caso in fascia alta (Fontana di Polo), a conferma di un trend pluriennale in cui le acque sotterranee faticano a ricostituirsi.

Le previsioni Qualche goccia dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Secondo l’ultimo bollettino di Perugia Meteo, la giornata di domenica scorrerà con cielo in prevalenza nuvoloso per nubi stratificate, alternate a schiarite, qualche debole pioviggine e temperature miti nelle ore centrali. Sulle zone orientali e sui rilievi, come il Pian Grande di Castelluccio di Norcia, si registrano minime già ampiamente sotto lo zero, con valori fino a meno dieci gradi.Il bollettino di Umbria Meteo conferma che il fine settimana, a differenza del nord Italia, sulla regione sarà in gran parte risparmiato da piogge significative. Le correnti miti e umide sud-occidentali potranno portare solo qualche goccia di pioggia, soprattutto sui settori occidentali e settentrionali, con fenomeni deboli e di breve durata che difficilmente riusciranno a bagnare il suolo in modo apprezzabile. Le temperature si manterranno superiori alle medie, in particolare nei valori minimi, con qualche fase di sole soprattutto a sud di Perugia.

Instabile Da lunedì 17, invece, è atteso l’inizio di un periodo più instabile, a tratti perturbato, che dovrebbe riportare piogge più diffuse sull’Umbria. Una prima occasione di precipitazioni è prevista tra lunedì e martedì, con piogge sparse di intensità per lo più moderata che potrebbero interessare la regione per 36-48 ore. Dopo una pausa intorno a mercoledì, una seconda perturbazione, associata a aria più fredda di origine artica, è attesa tra giovedì 20 e venerdì 21 novembre, con nuove piogge e un calo termico più marcato. A fine mese si tirerà una riga ma, stando a queste prime analisi meteorologiche, è difficile che la seconda metà di novembre riesca da sola a colmare il deficit.

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