Sepsi, studio innovativo: un 22enne calabrese sorprende big della scienza in Algeria
La ricerca è emozione. A volte, trova la sua forza sorprendente nell’entusiasmo dei più giovani. E così colpisce il risultato di Emmanuel Pio Pastore, 22 anni, castrovillarese, che, alle soglie della laurea triennale in Biologia all’Unical, ha firmato da solo uno studio capace di offrire una nuova chiave di lettura nella previsione del rischio di sepsi. Il lavoro ha portato, inevitabilmente, l’allievo dell’ateneo calabrese a una popolarità inattesa con l’invito a partecipare al convegno internazionale “Bioimeic2025” sulla bioingegneria, giunto alla sua terza edizione, e organizzato dall’Université de Tlemcen, in Algeria. Una rassegna con oltre cento contributi scientifici (selezionati da esperti revisori tra diverse centinaia di proposte), presentati da gruppi di ricerca di prestigiose università europee, africane e americane. Il simposio è stato inoltre arricchito dalle presenze di relatori quotati nell’ambito della scienza, come Habib Zaidi, dell’università di Ginevra (premio “Kuwait Prize”) tra i fisici medici più importanti e citati al mondo, e altri esperti della ricerca nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della bioingegneria. Pastore ha sintetizzato così il suo lavoro presentato davanti all’assise mondiale di scienziati: «Il modello che ho sviluppato rappresenta, per quanto riportato finora in letteratura, il nuovo stato dell’arte nella previsione del rischio di sepsi severa a 24 ore a partire da dati trascrittomici. In pratica, è sufficiente un prelievo di sangue all’arrivo del paziente in pronto soccorso, seguito dall’analisi dei trascritti: il modello è in grado di stimare con buona precisione (oltre tre casi su quattro) la probabilità che il paziente evolva verso una forma severa entro le 24 ore. Vale la pena però sottolineare che il principale passo avanti non risiede soltanto nel miglioramento delle metriche previsionali rispetto ai modelli precedenti, ma, soprattutto, nella possibilità concreta di applicare questo approccio nella pratica clinica. I modelli precedenti richiedevano infatti pannelli di espressione molto ampi, spesso basati su decine o centinaia di geni, con tempi di processamento dell’RNA (un tipo di molecola biologica che indica quanto un gene è attivo e influenza la risposta alla sepsi, ndr) che potevano richiedere anche intere giornate, rendendo di fatto impossibile sfruttare una previsione su un orizzonte di 24 ore. Nel mio studio, invece, l’identificazione di un potenziale pannello minimo di 6-7 geni permette analisi trascrittomiche completabili in poche ore, rendendo finalmente realistica una previsione rapida e clinicamente utile. Questo scenario ha un impatto diretto sulla gestione del paziente, perché consente di distinguere tempestivamente chi necessita di un trasferimento immediato in terapia intensiva da chi può essere monitorato con un livello di priorità inferiore. Attendendo ora validazioni cliniche, fondamentali per un impiego futuro, questo è, a mio modo di vedere, un primo passo molto importante per l’obiettivo a sua volta più importante: aiutare i medici a salvare vite grazie a previsioni sempre più utili e immediate a livello clinico». Emmanuel Pio Pastore, già autore di diverse pubblicazioni su riviste di fascia altissima come Springer Nature, Elsevier ed Oxford University Press, ha ringraziato chi gli ha consentito e gli sta consentendo di realizzare i suoi sogni: «Innanzitutto, l’Università di Tlmecen che mi ha dato l’opportunità di partecipare gratuitamente, accanto a scienziati dal profilo internazionale, riconoscendo il mio status di studente. E poi, sono particolarmente grato ai professori Peppino Sapia e Francesco De Rango, dell’Unical, per il sostegno che mi garantiscono in questo mio percorso di studi. E, naturalmente, ringrazio il rettore dell’Università della Calabria e il capo del mio dipartimento, il Dibest. Con il loro aiuto, spero di non dover lasciare la Calabria, come è accaduto a tanti giovani come me. Magari potendo ampliare le mie ricerche in un laboratorio che ancora manca all’Unical per studi di bioingegneria e bioinformatica».
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