Marche

L’Officina delle idee scende in campo. Corradini: «Non abbiamo bandiere»

MACERATA Inizia a muoversi qualcosa in città in vista delle elezioni amministrative del 2026. Ieri mattina, negli spazi del bar Mercurio, presentazione dell’Officina delle idee. Introduzione a cura dell’ex rettore di Unicam, il maceratese Flavio Corradini.

«Siamo qui – ha osservato Corradini – per condividere un percorso che nasce dalla volontà di tante cittadine e tanti cittadini di Macerata di mettersi insieme, senza ruoli precostituiti e senza bandiere, per il bene della nostra comunità. Officina delle idee è, prima di tutto, la risposta a un bisogno di futuro: abbiamo scelto di unire energie e competenze per costruire, certamente non per dividere».

  

L’obiettivo

Corradini sottolinea che «l’Officina nasce come laboratorio civico vero: inclusivo, aperto a tutte e a tutti, dove il lavoro volontario e la pluralità di esperienze diventano patrimonio della città.

Qui non ci sono leader da sostenere, né partiti da difendere: conta solo Macerata, conta la volontà di portare idee e ascolto al centro dell’azione civica».

Un lavoro preparatorio, quello condotto da Officina delle Idee, che ha portato a un documento articolato che affronta i principali temi strategici per il futuro di Macerata: dalla cultura al turismo, dalla sanità al welfare, dalla partecipazione alla mobilità, fino all’inclusione, alla sicurezza, all’innovazione, al rilancio del centro storico, alla valorizzazione dei quartieri e al rapporto con il territorio circostante.

«Non un manifesto astratto, ma una base concreta di dialogo e confronto», sottolinea Corradini. Prime mosse e prime iniziative pubbliche. Tre gli incontri già programmati con le associazioni nella sede Arci di via Verdi i prossimi 25 e 27 novembre e il primo dicembre, a partire dalle 18. Il primo dibattito verterà su “Cultura e creatività per una città viva e accogliente”, il secondo su “Comunità solidale: volontariato, memoria e inclusione”, il terzo su “Benessere e sostenibilità: una città che si muove e respira”. Incontri aperti a tutti, così come – assicurano i promotori – aperta a tutti è anche l’Officina delle idee.

L’appello-invito di Corradini: «Oggi si apre l’ascolto della città: associazioni, categorie, comitati, istituzioni pubbliche e private saranno invitate a confrontarsi sul lavoro svolto, a proporre integrazioni e a indicare le priorità. Tutti coloro che vivono Macerata, che la rappresentano e che la sostengono, sono chiamati a confrontarsi con le idee dell’Officina, a proporre integrazioni, a evidenziare priorità, a suggerire nuove prospettive. L’obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: presentare idee, raccogliere osservazioni, commenti e suggerimenti, e rendere il documento quanto più condiviso possibile. Abbiamo voluto capovolgere una modalità ormai troppo comune di fare politica: passare dal “penso io per te che mi hai votato” al “ti voto per fare quello che abbiamo pensato insieme”. Crediamo in una politica più partecipata, trasparente e costruttiva, in cui la forza delle idee per la città prevalga sugli interessi personali. Non c’è centrodestra, non c’è centrosinistra dentro l’Officina: c’è solo ed esclusivamente Macerata. Ecco perché cerchiamo il conforto e il contributo della città sulle idee programmatiche. Poi, alle politiche, ognuno farà le proprie scelte».

 

La squadra

Lavoro di squadra per l’Officina delle idee: a firmare gli altri interventi, dopo quello del docente maceratese, sono stati Ilaria Bucchi, Deanna Marescotti, Eleonora Sarti, Giuseppe Mariotti, Marco Sigona e Giorgio Ligliani. Un laboratorio aperto a tutta la provincia e il motivo lo ha precisato Corradini: «Macerata è il capoluogo ed è giusto che tutta la provincia partecipi».




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