Il pentathlon volta pagina, Vescio il nuovo presidente

È finita l’era di Fabrizio Bittner, squalificato per venti mesi in primo e secondo grado dalla giustizia sportiva per una grave storia di note spese (ma l’ex presidente ha fatto ricorso al Collegio di garanzia). Oggi al Cpo dell’Acqua Acetosa, a Roma è stato eletto il nuovo presidente nell’assemblea straordinaria. L’avvocato romano Gabriele Vescio ha avuto la meglio sull’altra candidata, Maria Elena Panetti, ottenendo una preferenza pari al 61,22% dei voti. Maria Elena Panetti ha ottenuto invece il 38,78% delle preferenze. Vescio sale così al vertice della Federazione, commissariata lo scorso luglio dal Coni dopo il caso Bittner. Vescio, 45 anni, avvocato penalista ed esperto di diritto sportivo, da pentatleta ha vestito la maglia della Nazionale dal 1998 al 2002 Dal 2003 è stato prima tecnico, poi dirigente sportivo. “Grazie di avermi votato. E’ veramente un grande onore e una grande responsabilità rivestire questo ruolo, spero di farlo al meglio. Non voglio dire frasi fatte sostenendo che sarò il presidente di tutti, ma voglio essere il presidente delle persone che fanno pentathlon, e che vogliono mettere il cuore e l’anima in questo sport. La mia porta per loro sarà sempre aperta”. E ha spiegato: “Gli obiettivi sono quello di allargare il movimento e creare una base solida di società, strutture e atleti per alzare il livello di competitività della Federazione, portando gli atleti a vincere medaglie come è stato alle ultime Olimpiadi e proseguire nel solco dei grandi risultati degli ultimi anni. L’obiettivo sarà anche quello di gettare le basi per diffondere la disciplina in tutte le Regioni d’Italia. Ad oggi il pentathlon viene praticato seriamente in 5 Regioni, l’obiettivo è quello di arrivare almeno a 15. Il problema della Federazione, in quest’ultimo periodo, è stata la gestione amministrativa. Veniamo da un commissariamento e la prima cosa che andrà ricostruita sarà proprio l’organizzazione amministrativa che si fondi su correttezza, onestà e lavoro. E’ questo l’impegno che mi sono preso con tutti i tesserati. Il mondo del pentathlon è come una famiglia e spesso proprio all’interno delle famiglie si creano grandi conflitti. Bisognerà indicare la strada e vedere coloro che vorranno allinearsi alla strada giusta. La porta è aperta a tutti coloro che vogliono fare pentathlon e crescere”.
Infine un pensiero sul lavoro svolto dal commissario straordinario nominato da Buonfiglio, il generale Cuneo, con le polemiche pre-elezione che “sono state schermaglie per acquisire consensi. Ho seguito l’operato del commissario e mi è sembrato l’operato di una persona corretta che ha seguito come stella polare la legalità. Speriamo si riparta dal lavoro”. Il pentathlon volta finalmente pagina, Vescio potrà contare sul segreterio generale Salvatore Sanzo che conosce bene questa disciplina. il pentathlon è una antichissima disciplina di impronta militare e si sta rinnovando: dopo i Giochi di Parigi 2024, dove l’azzurro Malan vinse la medaglia di bronzo, è stata abolita l’equitazione, sostituita dalla “obstacle race” che anche in Italia sta avendo un grosso seguito fra i giovani. Il pentathlon ora è più moderno, e anche meno costoso. E l’Italia può avere buone possibilità di medaglia a Los Angeles 2028. La Federazione italiana ha avuto molti problemi, è stata commissariata tre volte negli ultimi tempi (anche da parte di Luciano Buonfiglio e Fabio Pigozzi). Ora si spera abbia un periodo di serenità. Rimane commissariata una sola Federazione olimpica, la Uits, unione italiana tiro a segno.
Abodi: “Con la pista di bob di Cortina abbiamo fatto un miracolo”
“Pista da bob? E’ finita. Ci sarà il test event tra pochi giorni e l’omologazione è sicura. Ognuno nel suo ruolo, ma abbiamo fatto un miracolo. Sarà una pista pronta per le Olimpiadi e per vivere bene anche dopo. Inoltre mentre si celebreranno i Giochi, a Cesana si chiuderà l’iter per smantellare la vecchia pista” lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, in collegamento a Sky Tg 24 parlando dei Giochi di Milano Cortina 2026. “Per il resto i cantieri sono vivaci, abbiamo 82 giorni ancora che saranno usati alla grande – ha aggiunto -. Nel cantiere di Santa Giulia lavorano mille persone. Tutto questo ci porterà al 6 febbraio pronti per questa sfida che mette l’Italia al centro del mondo”. Infine sulle opere pubbliche che verranno concluse dopo Olimpiadi e Paralimpiadi: “Era già deciso nel 2023, ma l’impegno olimpico e paralimpico si concluderà con le opere promesse”. Dal 1 novembre, poi, la stagione sciistica si apre con l’obbligatorietà del casco sulle piste: “Sembrava scontato, ma non era così. Non azzera i rischi, ma li limita. Il casco aiuta e la prossima mossa è nel ciclismo. La sicurezza per noi è una priorità. Basta funerali di atleti e di persone che fanno sport tutti i giorni”.
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