Sardegna

“Serve una riforma che ridia voce ai territori”: amministratori e studiosi discutono il futuro delle Province

Oristano

Nel convegno promosso dalle associazioni Lucio Abis e Nino Carrus

Restituire voce e rappresentanza alle comunità dell’interno della Sardegna e riequilibrare lo sviluppo dell’Isola: è stato questo il filo conduttore del convegno organizzato a Oristano dalle associazioni culturali Senatore Lucio Abis e Nino Carrus, dedicato al futuro delle Province di Nuoro e Oristano.

I lavori si sono aperti con i saluti dei presidenti delle due associazioni, Pietro Arca e Rosanna Carboni, e con quelli del sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, che ha sottolineato l’importanza di riflettere su riforme degli enti locali capaci di ridare centralità ai territori più fragili.

Nel dibattito è emersa una valutazione condivisa sulle criticità dell’attuale sistema, segnato dalla riforma Del Rio e dall’introduzione delle elezioni di secondo livello. Come ha ricordato il docente dell’Università di Cagliari Marco Betzu, le popolazioni delle Province interne sono state escluse dal voto diretto, con conseguenze evidenti in termini di rappresentanza ed efficienza: “Le Province di Nuoro e Oristano hanno bisogni diversi rispetto ai poli metropolitani. Senza rappresentanza diretta si creano diseconomie”.

Sulla stessa linea il consigliere regionale Roberto Deriu, secondo cui la riforma nazionale ha trasformato le Province in enti “senza importanza e senza legittimazione popolare”. Deriu ha richiamato la necessità di un ritorno al voto diretto e di una collaborazione più stretta tra Province attraverso forme di condivisione amministrativa.

Anche il consigliere provinciale di Oristano, Antonio Iatalese, ha criticato la riforma Del Rio come un taglio fatto “col portafoglio in mano”, che ha lasciato enti svuotati, ma comunque chiamati a rispondere alle esigenze dei cittadini. Per il presidente della Provincia di Nuoro, Antonio Ciccolini, le difficoltà sono concrete: meno risorse, meno personale e la necessità di garantire servizi essenziali come scuole, strade ed emergenze ambientali. “Siamo più poveri ma svolgiamo funzioni vitali”, ha detto.

La presidente di ANCI Sardegna, Daniela Falconi, ha ricostruito gli ultimi vent’anni di riforme e tagli lineari, evidenziando come la riduzione di rappresentanza e autonomia abbia allontanato i cittadini dalla politica. Secondo Falconi, servono risorse stabili e riforme statutarie che ridiano centralità agli enti locali.

Tra gli interventi, è spiccato anche quello di Battista Ghisu, ex commissario della Provincia, che ha insistito sulla formazione delle nuove classi dirigenti e sulla necessità di ripristinare gli introiti storici delle Province, come la Rca e l’imposta di trascrizione, per garantire servizi e sicurezza.

Il sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha sottolineato il ruolo delle Unioni dei Comuni nel sostenere territori come il suo, evidenziando però la necessità di rafforzarle ulteriormente.

Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consorzio universitario Uno, Gianvalerio Sanna, che ha richiamato lo Statuto speciale della Sardegna e l’articolo 3, ricordando che la Regione avrebbe potuto reagire al decreto Del Rio. Sanna ha annunciato l’intenzione di promuovere una proposta di legge popolare per ripristinare un sistema proporzionale di rappresentanza democratica, con l’obiettivo di ridare ai cittadini il potere decisionale e contrastare spopolamento e indebolimento dei piccoli comuni.

Il convegno ha lasciato chiara l’urgenza di una riforma regionale che rimetta al centro i territori dell’interno, ridisegnando competenze, circoscrizioni e strumenti di partecipazione diretta dei cittadini.

Convegno province oristano e nuoro

Convegno province oristano e nuoro

Sabato, 15 novembre 2025

©Riproduzione riservata


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »