Politica

Una specie di effetto valanga

Alla fine termina sempre allo stesso modo. Per la tredicesima volta su tredici incontri Alex De Minaur è uscito dal campo sconfitto contro Jannik Sinner. Il punteggio della semifinale delle Atp Finals 2025 dice 7-5, 6-2 e fotografa abbastanza bene l’andamento del match: un primo set in cui Sinner ha faticato più del previsto, anche per merito di De Minaur, e un secondo parziale che è parso invece la replica di molti altri confronti tra di loro. Almeno a Torino, però, De Minaur è in buona compagnia: nessuno finora è riuscito a strappare anche solo un break a Sinner. L’australiano è chiaro in conferenza stampa: “Questo è soprattutto dovuto a come sta servendo in questo momento. Servire sotto pressione nei punti importanti gli sta riuscendo in modo eccezionale. Non credo di essere il primo giocatore questa settimana a dirlo. È stato molto impressionante“.

De Minaur parte analizzando un primo set in cui ha giocato probabilmente il suo miglior tennis, ma in cui sente di non aver avuto abbastanza dal servizio per poter davvero pensare di vincere: “Ci sono state molte cose positive in quel primo set. Uno degli elementi chiave è stato che ho abbassato la percentuale di prime nei momenti cruciali e questo ha permesso a Sinner di mettermi pressione”. L’australiano, con parole che possono sembrare ironiche ma non lo erano, aggiunge: “Anche se molti non lo pensano, so come battere Sinner. Solo che non è così semplice, giusto? Devi colpire la palla molto forte, molto piatta, molto profonda e molto vicino alle righe. È ciò che cerco di fare, ma ovviamente non è la cosa più semplice al mondo”.

Viene naturale allora chiedersi perché Sinner sia così difficile da battere, per tutti (ha perso 12 partite negli ultimi due anni, di cui 7 contro Alcaraz). De Minaur dà la sua spiegazione: “Credo che una delle cose che rende tutto molto difficile contro Jannik sia la sua risposta al servizio. È una delle cose più importanti per me. Se non servo davvero bene, sono nei guai. Se sbaglio molte prime e inizio gli scambi con seconde, è lì che mi ritrovo subito in difficoltà. Contro altri giocatori posso gestire la cosa di tanto in tanto“. Non è l’unico aspetto sottolineato dall’australiano: “Ovviamente c’è anche il ritmo di palla. Negli scambi da fondo, la velocità di palla è altissima. La palla esce con molte rotazioni sia di diritto che di rovescio”.

Gli viene chiesto di fare un confronto con Alcaraz, Djokovic, Federer e Nadal. De Minaur risponde: “Penso che ci sia una pressione costante maggiore. È questa la cosa principale con Jannik. Spesso ho la sensazione che contro di lui si possa entrare in una specie di effetto valanga. Dopo un break arriva il secondo, e all’improvviso fai di tutto per evitare un possibile 6-0 o 6-1“. Poi conclude: “Stiamo parlando di uno dei migliori giocatori del mondo. Devi portare un livello altissimo per batterlo. Per quanto mi riguarda, come ho detto, l’unica strada è continuare a migliorare questi aspetti. Il servizio è una delle cose più importanti”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »