Paziente dà in escandescenze: distrutto il Pronto soccorso
Questa notte, tra il 14 e il 15 novembre 2025, il pronto soccorso è diventato teatro di un grave episodio di violenza che ha coinvolto un paziente psichiatrico, provocando ingenti danni alle strutture dell’Area Verde e generando momenti di forte tensione tra operatori e utenti presenti. L’uomo, un trentacinquenne residente a Chioggia, era giunto nel presidio ospedaliero di Dolo per una consulenza specialistica. La visita si era inizialmente svolta senza difficoltà all’interno di uno degli ambulatori dedicati, dove era stato accolto dalla psichiatra di turno.
Secondo quanto ricostruito dal personale sanitario, il paziente era apparso collaborativo durante la fase preliminare della valutazione clinica. Tuttavia, l’equilibrio della situazione è cambiato pochi istanti dopo che la specialista aveva lasciato la stanza per confrontarsi con i medici del Pronto Soccorso, nell’ambito delle consuete procedure di consulto multidisciplinare. Rimasto momentaneamente solo nell’ambulatorio, l’uomo sarebbe stato improvvisamente colto da un raptus che lo ha portato a bloccare la porta d’accesso e a scagliarsi contro le attrezzature presenti nella stanza.
Nel giro di pochi minuti l’ambiente è stato completamente messo a soqquadro. Armadi, postazioni informatiche e strumenti di diagnosi rapida sono stati rovesciati o danneggiati in modo significativo. Il rumore delle attrezzature colpite ha immediatamente richiamato l’attenzione del personale, che ha tentato un primo avvicinamento per valutare l’entità della situazione e cercare di instaurare un contatto con il paziente. L’uomo ha però iniziato a lanciare oggetti contro gli operatori, costringendoli a mantenere una distanza di sicurezza e a monitorare l’evoluzione del comportamento in attesa di poter intervenire in condizioni che non mettessero a rischio altre persone.
Nel frattempo il paziente aveva già lasciato il primo ambulatorio, dirigendosi verso gli spazi adiacenti dell’Area Verde. In quel momento i locali non ospitavano altri utenti, poiché l’attività clinica era limitata ad altri settori del Pronto Soccorso. Ciò ha permesso agli operatori di concentrarsi sulla gestione dell’emergenza senza la necessità di evacuare ulteriori pazienti. L’uomo, ancora in preda all’agitazione psicomotoria, ha proseguito nella sua azione distruttiva all’interno degli ambienti adiacenti, dove ha continuato a colpire arredi e apparecchiature.
Il personale sanitario e di supporto ha seguito a distanza ogni movimento del paziente, evitando il contatto diretto per non alimentare ulteriormente la crisi e per garantire la sicurezza di tutti i presenti. Quando l’uomo si è avvicinato all’Area Rossa, zona a più alta intensità assistenziale e frequentata da pazienti in condizioni critiche, la situazione ha assunto contorni ancora più preoccupanti. Gli operatori hanno infatti valutato il rischio che il comportamento incontrollato potesse mettere in pericolo persone particolarmente vulnerabili e hanno deciso di intervenire in modo più deciso.
A quel punto uno dei medici del Pronto Soccorso, supportato da alcuni colleghi, ha utilizzato lo spray antiaggressione previsto dai protocolli interni per situazioni di grave rischio. Il dispositivo ha permesso di fermare l’avanzata dell’uomo e di immobilizzarlo in sicurezza. L’intervento è avvenuto in pochi istanti, evitando ulteriori danni e consentendo al personale di avviare le procedure necessarie per la protezione del paziente stesso.

Poco dopo sono giunte sul posto le Forze dell’Ordine, già allertate dal personale sanitario nelle fasi iniziali dell’episodio. Gli agenti hanno preso in carico l’uomo e hanno monitorato le sue condizioni durante il successivo trasferimento in un’area protetta dell’ospedale. Nonostante l’agitazione non si fosse completamente attenuata, i tentativi successivi di compiere nuovi gesti violenti sono stati contenuti grazie alla presenza coordinata di personale sanitario e forze di polizia.
Il bilancio dell’episodio, sotto il profilo clinico, non registra feriti significativi. Nessuno degli operatori coinvolti ha riportato lesioni gravi, anche se molti di loro hanno vissuto momenti di forte stress emotivo. Nessun utente è rimasto coinvolto direttamente nell’accaduto, grazie alla prontezza del personale nel delimitare le aree interessate e indirizzare i pazienti verso gli spazi sicuri del Pronto Soccorso. Sul fronte strutturale, invece, i danni risultano rilevanti: numerose attrezzature sono state compromesse e la loro completa sostituzione o riparazione richiederà un investimento stimato in diverse migliaia di euro.
Durante e dopo l’episodio l’attività del Pronto Soccorso non si è mai interrotta, poiché i percorsi clinici sono stati immediatamente riorganizzati per garantire la continuità dell’assistenza. L’Area Verde, gravemente danneggiata, è stata temporaneamente chiusa, ma ha potuto riprendere la piena operatività dopo alcune ore di lavoro, grazie all’intervento tempestivo dei tecnici e alla riorganizzazione interna degli spazi. La Direzione dell’ospedale ha seguito da vicino l’intero svolgimento degli eventi e ha fornito supporto all’équipe del Pronto Soccorso durante le fasi critiche dell’emergenza.
Al termine dell’episodio il paziente è stato affidato in sicurezza ai servizi psichiatrici dell’ospedale di Dolo, sotto il controllo delle Forze dell’Ordine. Sono in corso approfondimenti sulle condizioni cliniche dell’uomo e sulle possibili cause che possano aver scatenato il raptus improvviso. L’Azienda sanitaria ha inoltre espresso apprezzamento per la gestione coordinata dell’evento da parte del personale medico e infermieristico e per l’intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine, che hanno operato secondo le procedure condivise per le emergenze di questo tipo.
Source link




