L’Euregio frena, il Triveneto vola: chi dobbiamo guardare?
Il rallentamento tedesco ha aperto una crepa dentro l’Euregio. L’Alto Adige, legato per trent’anni a un asse economico che passava da Innsbruck a Monaco, oggi scopre che quel mondo si è fatto fragile. L’industria tedesca è scesa del –2,1% nel 2024, l’auto elettrica ha perso il 29%, il costo energetico è salito a 22-25 cent/kWh. È un modello che non regge più. Il PIL tedesco 2023 è a –0,3%, la crescita 2024 a +0,2%. L’Euregio, costruita su questa trazione nord, è entrata in un cono d’ombra.
Il Trentino-Alto Adige esporta verso la Germania il 37% dei suoi prodotti. I pernottamenti dei turisti tedeschi, nel 2024, sono calati del 3,8%. Se il partner principale frena, l’intero pilastro dell’Euregio ondeggia. Il Tirolo vive della stessa dipendenza: trasporto pesante, aziende interconnesse alla filiera bavarese, mobilità transfrontaliera. E oggi anche il Tirolo paga il prezzo della crisi di Monaco, della chimica in crisi a Ludwigshafen, della domanda industriale tedesca in picchiata.


Il Triveneto, invece, è su un altro pianeta. E non ha partita contro l’Euregio in termini di massa critica, produzione, export e dinamismo economico.
Dati alla mano:
– L’Euregio (Trentino-Alto Adige + Tirolo) pesa circa 2,3 milioni di abitanti.
– Il Triveneto (Veneto + Friuli + Trentino-Alto Adige) supera i 7 milioni.
– L’export dell’Euregio sfiora i 22 miliardi.
– Il solo Veneto esporta 85 miliardi, il Friuli 18, il Trentino-Alto Adige 6-7.
Totale Triveneto: 110 miliardi. Quasi cinque volte l’Euregio. Nessuna partita.
– Il PIL pro capite dell’Euregio è alto, ma il PIL complessivo è modesto: circa 90 miliardi.
– Il Triveneto vale oltre 230 miliardi.
In altre parole: l’Euregio è un corridoio alpino; il Triveneto è una macroregione industriale europea.
E poi c’è la logistica: l’Euregio ha il Brennero; il Triveneto ha Brennero + Verona Quadrante Europa + porti di Trieste, Monfalcone, Venezia + aeroporto cargo di Venezia + interporti friulani. Il Triveneto è un sistema logistico globale; l’Euregio un tratto di montagna.
Le aziende altoatesine lo hanno capito: sempre più imprese guardano a Verona, Vicenza, Padova, Udine. Bisogna virare dove c’è la domanda industriale, la filiera meccanica, l’export, i cluster tecnologici. Valbruna (600 addetti a Bolzano, 1.200 a Vicenza) è un modello perfetto di connessione tra Alto Adige e Nordest: 200.000 tonnellate annue di acciai speciali, valore aggiunto oltre 90.000 euro per addetto, crescita dell’export +12% nel 2023.
L’Euregio resta importante? Sì, sul piano culturale, identitario, amministrativo.
Ma sul piano economico-industriale non regge il confronto col Triveneto. La Germania rallenta, l’Euregio assorbe il colpo, il Triveneto invece accelera.
L’Alto Adige è in mezzo a un bivio: continuare a guardare a nord, verso un modello indebolito, o spostarsi verso sud, dove corrono porti, imprese e innovazione.
La geografia economica è cambiata. E non aspetta chi esita.
⌨️ Marco Pugliese
(Carte ISPI e dati analizzati da Cts OpenIndustria)




