Liguria

Vittime della strada, Fiab: “A Genova quadro critico, più ciclisti significa più sicurezza”


Genova. Domenica 16 novembre ricorre la Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, un appuntamento che richiama alla responsabilità collettiva su un tema che in Italia continua a produrre numeri drammatici. Fiab ricorda – dati alla mano – che la sicurezza stradale cresce con la mobilità attiva: come evidenziato dallo studio internazionale Safety in Numbers (Jacobsen), raddoppiare il numero di ciclisti per chilometro percorso riduce del 34% il rischio individuale, mentre dimezzarlo lo aumenta del 52%.

Negli ultimi dieci anni, in Italia gli incidenti che coinvolgono chi pedala sono diminuiti del 13%, parallelamente a una forte crescita dei chilometri percorsi in bicicletta. Ancora più significativo il dato sulla mortalità: –40% in dieci anni, a conferma che più persone in strada a piedi e in bici generano un ambiente urbano più sicuro per tutti.

La situazione genovese

A Genova, però, il quadro resta critico: dall’inizio dell’anno 17 persone hanno già perso la vita sulle strade cittadine, che diventano 18 se si considera anche l’anziana deceduta il 12 novembre, quaranta giorni dopo l’investimento a Sestri Ponente. Questo caso non rientrerà nelle statistiche Istat, che conteggiano solo i decessi entro 30 giorni dall’incidente, ma quei dieci giorni in più non cambiano la gravità della tragedia.

“Nessuna di queste vittime era in bicicletta, ma ciò non attenua la gravità della situazione complessiva: pedoni, motociclisti e conducenti continuano a essere esposti a rischi inaccettabili su strade spesso troppo veloci e troppo poco protette”, rimarca la Fiab.

Secondo i dati diffusi dalla polizia locale, durante l’estate 2025 gli incidenti sono diminuiti del 32,5% rispetto all’estate 2024 (da 2.630 a 1.776), con una riduzione del 26,5% degli incidenti con feriti. Un risultato attribuito alle azioni del Piano estate, ai maggiori controlli e alle campagne di sensibilizzazione.

“Tuttavia, questi sono dati parziali, relativi ai soli rilievi della polizia locale: mancano quelli di carabinieri e polizia stradale – sottolinea l’associazione -. Solo l’Istat, con i dati consolidati disponibili dopo molti mesi, fornisce un quadro realmente completo. E nel frattempo, pur con meno incidenti, il numero delle vittime non accenna a diminuire”.

“A Genova possiamo accogliere con favore il calo degli incidenti registrati quest’estate, ma non possiamo ignorare che il numero dei morti continua a crescere – dichiara Romolo Solari, presidente di Fiab Genova – E se da un lato possiamo tirare un sospiro di sollievo perché nessuna delle 18 vittime era in bicicletta, dall’altro questo non rappresenta affatto un successo: la sicurezza stradale non si misura solo contando quante volte ci si fa male, ma soprattutto quante volte si muore. Se chi cammina o pedala rischia la vita, significa che le nostre strade non sono ancora progettate per proteggere le persone”.

La ricetta Fiab per città più sicure

Fiab ribadisce che “le soluzioni sono chiare e già adottate con successo in molte città europee”:

  • Zone 30 diffuse, per ridurre la violenza degli impatti
  • Infrastrutture ciclabili protette, continue e ben progettate, per garantire sicurezza agli spostamenti quotidiani
  • Marciapiedi sicuri e continui, privi di ostacoli, con adeguata ampiezza e piena accessibilità anche per persone con mobilità ridotta
  • Attraversamenti pedonali ben visibili e protetti, preferibilmente rialzati e con isole protese, per ridurre la velocità degli autoveicoli e migliorare la sicurezza dei pedoni
  • Cuscini berlinesi nelle strade di quartiere, efficaci nel rallentare il traffico senza ostacolare trasporto pubblico e mezzi di soccorso
  • Moderazione del traffico strutturale e controlli costanti
  • Promozione della mobilità attiva, che genera un “effetto sicurezza” anche per chi usa l’auto: più pedoni e ciclisti rendono tutti più attenti.

Il caso di Bologna, con una riduzione dei sinistri e un netto miglioramento della qualità urbana dopo l’estensione delle Zone 30, dimostra che politiche coraggiose producono benefici immediati e diffusi.

“La Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada ci ricorda che ogni numero rappresenta una persona, una famiglia, una comunità colpita. Finché continueremo a contare quasi 500 pedoni e 185 ciclisti morti all’anno in Italia e 18 vittime da inizio anno nella sola Genova, ogni rinvio sugli interventi strutturali sarà eticamente inaccettabile – conclude la Fiab -. Continueremo a portare questi dati ai tavoli istituzionali, chiedendo politiche che mettano finalmente al centro le persone, non i veicoli, e che rendano le nostre strade luoghi davvero sicuri per chi cammina, pedala e vive la città”.




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