Calabria

Save the Children boccia la Calabria. Teti: “Non una condanna ma difficoltà ambientale che può essere contrastata”

Save the Children fotografa una Calabria claudicante in materia di cultura e fruizione dei servizi culturali. Una tendenza marcata, che tuttavia secondo il professore e antropologo Vito Teti «non è un destino o una condanna» quanto piuttosto «una difficoltà ambientale che può essere contrastata e corretta».
Eppure gli adolescenti calabresi leggono meno di tutti gli altri coetanei italiani.
«Questo è un dato storicizzato che purtroppo non fa più notizia. In Calabria sono tanti i fattori che alimentano questo fenomeno. Penso, ad esempio, all’assenza di una vera e propria città dotata di teatri, cinema, gallerie, case editrici, che agisca da traino culturale per l’intera regione. Naturalmente le nostre Università giocano un ruolo positivo e sono anche innovative, ma i giovani arrivano alle Università quando ormai hanno la loro “formazione” base. Mancano le librerie, le biblioteche, i musei, i teatri e mancano, va detto, i giovani. La diminuzione progressiva della popolazione sta portando alla chiusura di molte scuole e alla creazione di multi-classi. Questa dinamica influisce negativamente sulle attività che la scuola stessa svolge al servizio degli studenti.

L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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