Calabria

In Calabria il futuro appeso a un… filo d’olio, la denuncia del Consorzio Igp

Nella sue eterna pazienza, la Calabria continua ad offrire le sue ricchezze più preziose. Ori e tesori immortali come i suoi uliveti secolari che colorano le schiene dei colli e riempiono le grandi pianure seguendo le pieghe della terra fino a perdersi all’infinito. Coltivazioni che sbocciano in mezzo alla contesa della natura che non si rassegna e dell’uomo che progetta il futuro nel rispetto della tradizione.
Questa è la patria dell’olio (insieme alla Puglia) dove i frantoi hanno da poche settimane riavviato i macchinari, anche se la colonna sonora che di solito accompagna l’arrivo delle olive, quest’anno appare più sfumata e meno rumorosa. Sull’“oro verde” calabrese incombe la minaccia straniera che col crollo del prezzo ha fatto precipitar il reddito agricolo. Una frattura profonda in una regione che, con 184 mila ettari di uliveti e 1.126 frantoi attivi, vive di olio almeno quanto respira.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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