Ospedale, arriva il numero verde che alleggerisce il Pronto soccorso – Cronaca
BOLZANO. In primavera scatta anche a Bolzano il numero verde 116117 per garantisce a tutti i cittadini – 24 ore su 24 – la possibilità di ricevere risposte immediate a chiamate per cure mediche non urgenti. Il numero fornisce anche informazioni e consigli su servizi socio-sanitari attivi in Asl, per esempio farmacie di turno e ancora le modalità di scelta/revoca dei medici di famiglia, pediatri di libera scelta e ancora i trasporti infermi.
La centrale 116117 sarà collegata a quella dell’Emergenza per permettere, se necessario, passaggi rapidi di chiamata. Il servizio intercetta la domanda a bassa intensità di cura e crea un raccordo con il servizio di continuità assistenziale (guardia medica) e l’Emergenza. «Un’offerta in più – dice l’assessore alla sanità Hubert Messner – che facilita l’accesso della popolazione ai servizi sanitari e sociali territoriali e che evita di sovraccaricare il Pronto soccorso per situazioni che non richiedono un intervento immediato.
Di fatto tutti coloro che hanno un dubbio clinico potranno ottenere risposta immediata. Alle telefonate risponderà personale sanitario specializzato, anche medico, che informerà o indirizzerà il cittadino/utente alla struttura competente che può essere il medico di famiglia, se in servizio, l’ambulatorio per le piccole urgenze che si trova presso la Casa della Comunità oppure – in caso di emergenza – il numero unico di emergenza 112».
Si parte da Bolzano
Il numero europeo 116117 è già attivo in alcune parti d’Italia, per esempio in Trentino. L’implementazione in Alto Adige sarà graduale. Si parte da una sperimentazione pilota su Bolzano poi estesa alla provincia.
Medici di famiglia, svolta
Assessorato ed Asl promuovono anche l’ampliamento e il rafforzamento dell’assistenza territoriale (guardia medica) che sarà organizzata in modo uniforme in tutta la provincia. Il nuovo modello – contestato dai sindacati dei medici di famiglia – prevede che il servizio venga svolto dai nuovi ambulatori medici per le piccole urgenze, in fase di realizzazione dentro le Case della Comunità. Ambulatori che saranno accessibili nelle Case di Comunità più grandi anche 24 ore su 24 per disturbi acuti ma non gravi. L’obiettivo è sempre quello di ridurre il carico dei Pronto soccorso degli ospedali.
L’assessorato spiega anche che «la possibilità per i medici di base di prestare servizio nelle Case di Comunità offre maggiore flessibilità, pianificazione più agevole e migliore conciliazione tra vita e famiglia». Questione contestata con forza dal sindacato Snami in sciopero nazionale il 5 novembre scorso. Messner sottolinea che si tratta di servizi aggiuntivi, retribuiti.




