Corruzione Ucraina, scontro Salvini-Crosetto su armi a Kiev | Il Fatto Quotidiano
Dopo il giallo della visita saltata di Guido Crosetto negli Stati Uniti – secondo alcune voci per pressioni arrivate dalla Lega – il tema dell’Ucraina torna a creare dissapori all’interno del governo di Giorgia Meloni. Questa volta il vicepremier Matteo Salvini tira in ballo l’inchiesta sulla corruzione a Kiev che coinvolge l’ex socio e stretto alleato del presidente Volodymyr Zelensky e anche l’ex vicepremier ucraino. Un’uscita che provoca, poco dopo, la replica del ministro della Difesa Crosetto.
“Mi sembra che stiano emergendo gli scandali legati alla corruzione, poi coinvolgono il governo ucraino, quindi non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione“, ha detto il leader del Carroccio rispondendo ai giornalisti in merito alla richiesta Usa di acquisto di armi per Kiev, ribadendo che – a suo avviso – la soluzione “è quella indicata dal Santo Padre, da Trump” cioè “il dialogo” tra Zelensky e Putin: “Non penso che l’invio di altre armi risolverà il problema e mi sembra che quello che sta accadendo nelle ultime ore, con l’avanzata delle truppe russe, ci dica che è interesse di tutti, in primis dell’Ucraina, fermare la guerra”, continua Salvini aggiungendo che “allungare questo percorso di morte non aiuta nessuno”.
Frasi che sembrano quasi una rivendicazione dello stop al viaggio di Crosetto. E la replica alle parole del vicepremier leghista arriva proprio del ministro della Difesa: “Capisco le preoccupazioni di Matteo Salvini ma io non giudico un paese per due corrotti esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti”, ha detto Crosetto a margine del vertice del Gruppo dei Cinque. “Abbiamo parlato con il ministro della Difesa ucraino dello scandalo, dicendo – ha aggiunto Crosetto – che la corruzione andava combattuta anche perché poteva essere utilizzata dalla controinformazione russa per dare una lettura sbagliata che avrebbe avuto un effetto nelle piazze occidentali. L’arresto in sé dimostra che l’Ucraina ha gli anticorpi per combatterla“, conclude.
Mercoledì al centro del dibattito politico c’era proprio quel viaggio per gli Usa annullato. Crosetto avrebbe dovuto incontrare il capo del Pentagono, Pete Hegseth, per parlare anche dell’acquisto di armi per Kiev. Il ministero della Difesa però ha voluto rassicurare sulle voci di pressioni nel governo ricevute dalla Lega, contraria a chiudere accordi di quel tipo: “Non vado più a Washington, vado al vertice E-5 a Berlino”, aveva specificato Crosetto per poi annunciare l’arrivo del dodicesimo pacchetto di forniture alle truppe di Zelensky, con “aiuti consistenti“. Era intervenuto anche il ministro degli Esteri: “Non vedo perplessità”, aveva detto Antonio Tajani a proposito dell’acquisizione di materiale bellico dagli Usa, sottolineando che l’incontro è solo “rinviato“. La decisione di cancellare quella visita negli Stati Uniti sarebbe maturata – secondo indiscrezioni – soltanto martedì, dopo un incontro a Palazzo Chigi dove sarebbero stati analizzati alcuni nodi politici interni. Da tempo, secondo i rumours, serpeggiano divergenze tra la linea del Carroccio e quella di Crosetto. E lo scambio di battute di oggi sembra confermarlo.
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