Abruzzo

la famiglia assistita da un avvocato teatino

È stata fissata per il 20 gennaio 2026, alle ore 11, dinanzi al Gup del tribunale di Ascoli Piceno, l’udienza preliminare a carico dell’automobilista di 66 anni, oggi residente in Polonia, che, secondo la ricostruzione della procura, avrebbe causato il tragico incidente avvenuto il 24 giugno 2023 lungo l’autostrada A14, al km 307+100, tra Grottammare e San Benedetto del Tronto, costato la vita a Beata Jankowa e Grazyna Koczara, 64 anni, che risiedeva a San Pio delle Camere. La richiesta di rinvio a giudizio per l’uomo è stata presentata dal pubblico pinistero titolare del fascicolo, dottoressa Saramaria Cuccodrillo, come emerge dagli atti depositati.

Secondo la ricostruzione accusatoria, l’imputato, alla guida di una Fiat Punto, mentre transitava lungo il tratto autostradale avrebbe, «per imprudenza e in violazione dell’art. 141/2° del Codice della strada», perso il controllo del veicolo, non riuscendo a compiere le manovre necessarie a garantire la sicurezza della circolazione. La vettura sarebbe così andata prima a impattare contro il guard rail posto a confine della piazzola di sosta e, subito dopo, a collidere violentemente contro la parte posteriore del semirimorchio di un complesso veicolare regolarmente fermo in area di sosta. L’urto è stato devastante: Beata Jankowa e Grazyna Koczara, entrambe trasportate all’interno della Punto, sono rimaste incastrate tra le lamiere e sono decedute sul colpo.

I familiari di Grazyna Koczara, smarriti dopo questa tragedia, si sono rivolti tramite l’area manager per l’Abruzzo Mario Masciovecchio – a Studio3A-Valore spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, per essere assistiti in questo difficile percorso umano e giudiziario. La famiglia è affiancata anche dall’avvocato Marco Bevilacqua del Foro di Chieti, legale di fiducia.

Sul piano civile, i congiunti della signora Koczara hanno già ottenuto un risarcimento integrale, che ha riconosciuto in pieno la gravità del danno subito e le responsabilità emerse, pur nella consapevolezza che nessuna cifra potrà mai restituire loro una madre e un punto di riferimento fondamentale.

E proprio la profondità di questo dolore ha portato la famiglia a una riflessione di grande umanità. I parenti di Grazyna Koczara, pur spezzati da una perdita così improvvisa e ingiusta, non provano alcun rancore nei confronti del conducente: anzi, sono consapevoli che lui stesso dovrà convivere per sempre con il peso di quanto accaduto. Per questo, non intendono “aggravare” ulteriormente la sua posizione, né cercare vendetta. Vogliono semplicemente che la verità sia riconosciuta nelle sedi opportune, ma nel pieno rispetto della dignità di ogni persona coinvolta.

Un atteggiamento di grande compostezza e civiltà, che testimonia come il loro impegno non sia mai mosso da spirito punitivo, ma solo dal desiderio di ricordare Grazyna e di chiudere questo doloroso capitolo con serenità e rispetto.

Grazyna Koczara

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