Marche

Codice Rosso a Pesaro, l’ex diventa un incubo. Irrompe il giudice, gli detta le regole


PESARO Codice rosso, altri casi davanti al giudice. Casi che riguardano un fenomeno sempre presente sul territorio. Basta dire che nel periodo gennaio/settembre 2025, nella provincia di Pesaro e Urbino sono stati 431 i procedimenti per cui è stato attivato il codice rosso: oltre 40 al mese. Parliamo di allontanamento dalla casa familiare, divieti di avvicinamento, casi di stalking, maltrattamenti, violenze sessuali. 

La denuncia

Ieri in aula il primo caso ha riguardato un 40enne pesarese accusato di comportamenti aggressivi e violenti nei confronti della ex compagna. L’uomo aveva già ricevuto un ammonimento del Questore, ma lui avrebbe continuato a perseguitare la donna, cercandola insistentemente, pedinandola e insultandola. Una relazione turbolenta tanto che anche lui in passato aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per allontanare la donna. Nel corso del 2025 ci sarebbero stati vari episodi, con l’uomo che comunque non si rassegnava alla fine della relazione. Si era presentato ubriaco sotto casa della donna e in quel contesto a fronte di un suo rifiuto, l’avrebbe spintonata e facendola cadere a terra. La ragazza era finita al pronto soccorso rimediando 10 giorni di prognosi anche per un morso su un collo che lui le avrebbe inferto. E ha denunciato l’ex, sentendosi in pericolo per quanto aveva fatto e avrebbe potuto ancora fare. Ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia dopo l’applicazione della misura del divieto di avvicinamento. L’uomo, difeso dal legale Marco Defendini, ha parlato del litigio ma sottolineando di non aver toccato la ex. Per l’uomo è scattato anche l’ulteriore l’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri.

I soprusi

E sempre ieri in aula anche il caso di una donna di origini africane che ha denunciato il marito per maltrattamenti e violenza sessuale. Aveva infatti anche raccontato di essere stata costretta a un rapporto sessuale, ma ieri su questo punto avrebbe ritrattato. A difendere l’indagato il legale Marco Notarangelo.




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