Liguria

A Genova oltre 4.500 poveri seguiti dalla Caritas, i lavoratori sono sempre più numerosi


Genova. Come ogni anno, attorno alla Giornata mondiale dei Poveri (16 novembre), la Caritas Diocesana di Genova diffonde il Rapporto sulla povertà rilevata dai 32 centri di ascolto vicariali della Diocesi di Genova per analizzare i dati quantitativi e qualitativi raccolti durante i colloqui e gli accompagnamenti.

Nel 2024, sono state 3.825 le persone censite dai centri d’ascolto. Tuttavia, il numero di coloro che si sono avvicinati ai centri in vari modi supera le 4.500 persone e tale dato rimanda ad uno spaccato sociale ancora più ampio: molti di coloro che chiedono aiuto, infatti, lo fanno a nome di una intera famiglia. Per il 56% si tratta di donne.

Per quanto riguarda invece la cittadinanza, il 44% delle persone registrate ha la cittadinanza italiana. Le percentuali di uomini e donne tra cittadinanza italiana e straniera rispecchiano il totale, con le donne italiane leggermente meno rappresentate e quelle con cittadinanza non italiana che sono invece al 58%.

Quanto all’età, il 24% delle persone seguite ha meno di 35 anni, il 47% va dai 35 ai 55 (in piena età lavorativa, quindi), il 23% ha 55-65 anni, il 12% 56-75 e un 6% circa è over 75.

Casa e sanità sono due fattori di impoverimento sempre più incisivi che riguardano questi lavoratori e le loro famiglie ma anche le persone anziane (6% di chi chiede aiuto), spesso sole e senza relazioni, oltre che in difficoltà economiche.

Negli scorsi anni, il rapporto annuale è stato l’occasione di approfondire temi come il lavoro povero, la povertà educativa e le condizioni abitative precarie. Queste situazioni rimangono comunque attuali. Quest’anno è l’occasione, invece, per evidenziare alcuni aspetti che riguardano la salute e la popolazione anziana.

Non è una novità infatti che le persone rinuncino sempre di più alle cure, quasi il 10% secondo il dato Istat, o che in Italia il numero di persone anziane sia in continua crescita. In questo caso, il territorio genovese potrebbe forse anticipare quelle che saranno comunque delle tendenze nazionali.

Il Progetto Rut – Fondati sul lavoro

Alla luce dell’esperienza di relazione con le povertà dei Centri di Ascolto, dell’osservazione delle dinamiche sociali, del lavoro di rete in diocesi e sul territorio con enti di carità e di Terzo settore, Caritas Diocesana sta lavorando in modo particolare sul tema dell’impoverimento, cioè sulla realtà di persone e famiglie che non sono in condizioni di povertà conclamata ma che, intrappolate in situazioni di lavoro povero con redditi derivanti da impieghi mal retribuiti, non riescono a garantirsi una vita dignitosa e a coprire bisogni fondamentali come cure mediche, affitto o spese familiari.

A queste persone e famiglie, da novembre 2025, Caritas Genova, CEF Commissione Emergenze Famiglia, FAU Fondazione Anti Usura S. Maria del Soccorso, ACLI e Società Operaie Cattoliche dedicano il “Progetto Rut – Fondati sul lavoro” che intende offrire non solo un sostegno economico ma anche un ponte di solidarietà tra chi è in difficoltà e chi desidera rendersi prossimo.




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