Nel Salernitano al via campagna di scavi archeologici
Nel Salernitano, Sant’Arsenio svela il suo passato: al via la nuova campagna di scavi archeologici nel Vallo di Diano.
SANT’ARSENIO (SALERNO) – C’è un filo invisibile che unisce la terra del Vallo di Diano al suo passato più remoto. E oggi, quel filo torna a tendersi: nelle località San Vito, Cornaleto e Costa Santa Maria, nel Comune di Sant’Arsenio, è partita una nuova campagna di scavi archeologici che promette di riscrivere la storia antica del territorio salernitano. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Università Roma Tre e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Un lavoro di squadra che unisce competenze scientifiche, tecnologie d’avanguardia e un profondo rispetto per la memoria dei luoghi.
Nel Salernitano al via campagna di scavi archeologici
Gli archeologi sono tornati a scavare dove, tra il 2013 e il 2019, erano già emersi indizi di antiche strutture abitative risalenti alla Media Età del Bronzo. In queste zone – tra campi coltivati e colline silenziose – ogni frammento di ceramica, ogni strato di terreno racconta una storia lunga millenni. A Cornaleto e San Vito, l’attenzione sarà rivolta proprio alla possibile conservazione di questi insediamenti preistorici. Più a valle, a Costa Santa Maria, le ricerche si concentreranno sulla stratigrafia archeologica, per capire come si è evoluto il sito nel tempo e quale fosse la sua funzione. Prima di impugnare le pale, però, gli studiosi eseguiranno rilievi geognostici e indagini georadar, strumenti che permettono di “vedere” sotto la superficie e di individuare le aree meglio conservate.
Non si tratta solo di scienza, ma anche di condivisione. Il progetto prevede infatti giornate di apertura al pubblico dei cantieri, un’occasione unica per assistere dal vivo alle operazioni di scavo, osservare i reperti appena emersi e dialogare con gli esperti. Un modo per far capire quanto il passato appartenga a tutti.
Valorizzare i tesori nascosti del territorio e trasformarli in risorsa
«Si aprono prospettive molto interessanti – spiega il sindaco di Sant’Arsenio, Donato Pica – con la possibilità di sviluppare un’attività museale e un’offerta turistica integrata in una rete che unisca le comunità con realtà archeologiche di rilievo».
Le parole del sindaco tracciano la direzione di un futuro che parte da lontano: un turismo culturale sostenibile, capace di valorizzare i tesori nascosti del territorio e di trasformarli in risorsa per le generazioni di oggi e di domani. Con l’avvio di questa nuova fase di indagini, il Comune di Sant’Arsenio rafforza il proprio impegno nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico-archeologico, ponendo le basi per un modello di turismo culturale sostenibile nel Vallo di Diano, capace di coniugare ricerca scientifica e sviluppo territoriale. E così, tra le zolle di Sant’Arsenio, il tempo sembra farsi liquido, tornare indietro. Ogni colpo di cazzuola, ogni misurazione, ogni fotografia stratigrafica diventa un atto di ascolto verso la terra che – paziente e generosa – continua a sussurrarci i segreti del passato.
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