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Il giorno nero di Juric: un anno dopo l’esonero dalla Roma il terzo licenziamento in 365 giorni

Segnerà il 10 novembre sul suo calendario, proverà a cancellarlo. Un incubo ricorrente per Ivan Juric: da ieri non è più l’allenatore dell’Atalanta, nell’anniversario dell’esonero subito dalla Roma. In mezzo, un’altra esperienza fallimentare al Southampton. Totale: tre licenziamenti in 12 mesi. Inaccettabili per il club bergamasco gli ultimi risultati e una classifica distante da ambizioni e potenzialità della squadra. Per sostituirlo è stato scelto Raffaele Palladino: contratto fino al 30 giugno 2027.

Palladino è stato contattato domenica, dopo la partita con il Sassuolo. Che il clima a Bergamo fosse teso era cosa nota. Già a fine agosto, dopo due pareggi nelle prime giornate di campionato, filtravano malumori da Zingonia. La sconfitta con l’Udinese di dieci giorni fa ha aperto la crisi, solo stemperata dal sacco di Marsiglia in Champions. I tre gol subiti contro il Sassuolo hanno fatto il resto: la Dea è tredicesima con 13 punti, mai così pochi dopo 11 giornate dal 2014/15, quando chiuse quartultima. Non ha aiutato l’alone negativo che circonda Juric: il croato tra Roma e Atalanta ha messo insieme 5 vittorie su 19 partite, media punti di 1,21. Nel mezzo l’esperienza al Southampton, accompagnato a una retrocessione con numeri horror: 12 punti, un record negativo, e il marchio appiccicatogli dal Sun di «peggiore allenatore della storia della Premier».

L’esonero e il pessimo rapporto con i senatori

Ieri mattina gli è stato comunicato l’esonero — nessun accordo, resterà sotto contratto fino al 2027 — nel pomeriggio è passato a Zingonia a prendere le sue cose: è arrivato accompagnato dalla moglie con l’auto personale (quella aziendale l’aveva lasciata al centro sportivo la sera prima), in un quarto d’ora ha liberato l’ufficio ed è andato via. La sensazione, diffusa, è che l’ambiente fosse saturo dei suoi modi. Come la squadra, che gli si è rivoltata contro, soprattutto i senatori: il feeling con i vari De Roon (la cui moglie era segnalata furiosa domenica allo stadio), Ederson, Lookman (con cui ha litigato a Marsiglia) non è mai sbocciato. Con lui lascia buona parte dello staff (da Paro a Veloso), non il preparatore dei portieri Savorani, per cui si è speso Carnesecchi.

Palladino esordirà contro il Napoli

Poche settimane fa Palladino aveva rifiutato un approccio del Torino perché aspettava la Juventus, che poi ha scelto Spalletti. Ma voleva tornare in pista. Allievo di Gasperini, ripartirà dal 3-4-3 e dal tridente De Ketelaere-Scamacca-Lookman. Ieri mattina l’incontro decisivo a Bergamo con i Percassi: contratto di un anno e mezzo, con la promessa di rinnovo qualora riportasse in alto la squadra. In serata doveva essere al Galà del calcio ad Arezzo (è tra i premiati), ha declinato all’ultimo l’invito. Ha già la testa su come risollevare l’Atalanta: sabato 22 novembre esordio da brividi al Maradona contro il Napoli.


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