Capelli secchi e fragili? E’ perché non li lavi “alla giapponese”: dirai addio al parrucchiere
Scopri come il rituale giapponese rivoluziona la cura dei capelli puntando su salute del cuoio capelluto e benessere
Il segreto per capelli più puliti e sani arriva dal Giappone, dove il rituale di lavaggio è molto più che una semplice igiene quotidiana: è una vera e propria pratica di benessere e cura del cuoio capelluto. María Roberts, hairstylist e fondatrice della hair spa Studio 25 a Quijorna (Madrid), trasferisce l’esperienza maturata con la formazione professionale in Giappone, rivelando come le donne del Sol Levante adottino metodologie avanzate e rituali specifici per mantenere la loro chioma in condizioni ottimali.
Roberts utilizza nella sua spa prodotti di René Furterer, noto marchio pioniere dei trattamenti pre-shampoo da oltre sessant’anni, dimostrando come la tradizione nipponica si sposi con l’innovazione cosmetica occidentale.
Il rituale giapponese per il lavaggio dei capelli
Nel cuore del metodo giapponese c’è la cura meticolosa del cuoio capelluto, considerato la base imprescindibile per una crescita sana e capelli più belli. Il lavaggio prevede l’uso di due spazzole massaggianti in silicone, una per ciascun lato della testa, che facilitano una detersione profonda e al contempo stimolano la circolazione sanguigna. Secondo Roberts, il massaggio dovrebbe iniziare dalla nuca procedendo verso la corona, punto in cui si concentrano la maggior parte delle terminazioni nervose.

Prendersi cura dei capelli col metodo giapponese – (benessereblog.it)
«L’utilizzo simultaneo delle due spazzole potenzia l’effetto massaggiante – spiega la hairstylist – e favorisce il raggiungimento di tutte le aree del cuoio capelluto. Questo non solo migliora la pulizia e stimola la crescita, ma riduce anche la tensione muscolare, abbassando i livelli di cortisolo meglio di un massaggio tradizionale al corpo». Tale approccio si configura quindi anche come una tecnica anti-stress efficace, perfettamente integrata nei rituali di bellezza nipponici.
Un altro aspetto peculiare del metodo giapponese è l’hair oiling, ovvero l’applicazione preventiva di oli specifici prima dello shampoo. Questa pratica, molto diffusa in Giappone, aiuta a riequilibrare il cuoio capelluto e a prolungarne la pulizia. Gli oli non si limitano a questa fase: anche dopo il lavaggio, ad esempio, le geishe impiegano l’olio di camelia per lucidare e districare i capelli, conferendo loro un aspetto sano e brillante.
Anche l’asciugatura dei capelli segue regole precise, volte a preservare la loro integrità. Roberts raccomanda di tamponare delicatamente i capelli con un panno, evitando strofinamenti che aumenterebbero l’effetto crespo e il rischio di rottura. Fondamentale è inoltre non districare le lunghezze finché non sono almeno parzialmente asciutte, poiché i capelli bagnati sono più fragili e suscettibili a spezzarsi.
Un ulteriore insegnamento giapponese riguarda l’uso di materiali specifici per l’asciugatura: asciugamani in microfibra ad alta capacità assorbente o magliette di cotone morbido sono preferiti per rimuovere fino al 70% dell’umidità, riducendo così il tempo di esposizione al calore del phon, noto per danneggiare le fibre capillari se utilizzato in modo eccessivo o scorretto.
Come confermato da JJ Cosmetics, brand specializzato in cosmetici nipponici e coreani, questa attenzione al dettaglio è parte integrante della filosofia J-beauty, che continua a dettare tendenza a livello globale grazie a metodi efficaci e rispettosi della salute naturale dei capelli.
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