Veneto

La realtà virtuale e la morte della curiosità. A cura del Dott. Angelo Mercuri

Si è già detto e scritto molto sui problemi dei giovani di oggi e sulle possibili cause e giustamente si è puntata molto l’attenzione su ciò che vi è di nuovo nella società odierna: internet, gli smartphone e, da poco, l’intelligenza artificiale.
Io non pretendo di dare un contributo nuovo al problema ma soltanto di focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti che, secondo me, è tra i più deleteri per la salute mentale e la felicità dei giovani: il mondo virtuale sotto forma di filmato dove qualsiasi realtà è disponibile immediatamente in formato digitale.

Osservo come giovani e giovanissimi usano lo smartphone nei momenti di pausa, sugli autobus, nelle attese o in qualsiasi momento vogliano passare il tempo senza impegno: guardano brevi filmati su piattaforme varie, da TikTok a Facebook a Youtube e mi volevo soffermare in particolare su una piattaforma che conosco perché io stesso vi carico filmati relativi alla mia professione e cioè Youtube.

Quando entro in Youtube col preciso scopo di raggiungere il mio canale,  tendo a perdermi nella selva infinita di video di tutti i tipi dove qualsiasi curiosità può essere immediatamente soddisfatta; osservare tali filmati mi diverte nell’immediato ma alla fine mi rendo conto che mi sono avvelenato perché ciò che prima era fantasia, immaginazione, curiosità di poter un giorno vedere dal vivo certe cose, ora in pochi minuti l’ho già soddisfatta su uno schermo e ho perso qualsiasi desiderio di vederla nella realtà.

Prendo come esempio i filmati (ho notato che hanno moltissime visualizzazioni) relativi alla lavorazione industriale o artigianale di materie come ferro o legno, attività che fino a poco fa erano ignote nelle modalità di fabbricazione degli oggetti d’uso anche comune; io, ad esempio, sono appassionato di legno e in particolare mi hanno sempre affascinato i grossi tronchi tropicali ed il bellissimo e misterioso legno che proviene dalle foreste africane e brasiliane. Mi ricordo una volta, 20 anni fa circa, l’emozione di aver visitato uno stabilimento in cui venivano portati e segati enormi tronchi di legno esotico provenienti da lontane foreste, tronchi spesso di diametri enormi mai visti in Italia che spesso hanno centinaia di anni. Un ricordo indimenticabile per me, la prima volta che vedevo ciò che sognavo.

Ora, ho da poco scoperto che su Youtube posso guardare migliaia di scene simili fino alla nausea…All’inizio in effetti ne ho guardato qualcuno con interesse ma poi la cosa mi è venuta a noia: e così ho capito cosa possano provare i giovani di oggi e come i social li rendano spesso sazi, annoiati, depressi e di conseguenza inclini ad assumere droghe: il soddisfacimento immediato sotto forma di immagini virtuali di qualsiasi curiosità, un saziarsi senza nutrirsi che ha un effetto devastante sulla psiche di chiunque e dei giovani in particolare; i ragazzi di oggi non si meravigliano più di nulla, hanno già visto tutto spesso ancor prima di noi adulti. E poi ci chiediamo perché a scuola rendano poco, non stiano attenti alla lezione, non rispettino l’insegnante e si annoino?

Quando alcuni decenni fa ero io studente, aspettavo la lezione del professore con curiosità perché nulla sapevo di quell’argomento e il docente era una carismatica figura che deteneva un misterioso sapere; come possono i giovani studenti di oggi, mettiamo di un liceo, ascoltare con interesse una lezione quando tutto ciò che il professore tenta di dire si trova già rappresentato in modo molto più saporito, attraente, denso di immagini su Youtube? E ancor prima: che interesse può suscitare un qualsiasi argomento culturale in cervelli abituati a recepire i messaggi solo quando sono brevi e super saporiti, conditi con abbondanti dosi di dopamina?

Vanno a scuola, dove dovrebbero nutrirsi di cultura, già sazi e annoiati: Internet, con la sua realtà virtuale, ha ucciso nei giovani la curiosità per la vita reale. Apprendere è molto faticoso e applicarsi all’apprendimento richiede un delicato appetito per la conoscenza che rimanga vivo a lungo sotto forma di curiosità per l’insolito, il nuovo, il mai visto, una dopamina spesa lentamente che tiene desti attenzione e interesse fino al raggiungimento dello scopo. I giovani di oggi, bruciano in fuochi di paglia tutta la dopamina dei loro giovani cervelli nell’ininterrotta orgia di immagini che internet propone nelle sue adescatrici piattaforme.

Per concludere, una delle più eclatanti, tristi e allarmanti realtà conseguenza di quanto ho evidenziato sopra, è l’anoressia sessuale di molti giovani, una sorta di disinteresse che alcuni di essi maturano nei confronti del sesso reale, cosa incredibilmente diffusa tra i giovani maschi: ma come meravigliarsene se tali soggetti fin dall’adolescenza fruiscono quotidianamente di filmati pornografici fino all’indifferenza, abituandosi ad un patologica autosufficienza erotica?

C’è qualcosa da fare? Si, forse si, ma questo qualcosa non è più contemplato dalle democrazie occidentali dove l’imposizione e il divieto sono parole bandite che è vietato perfino pronunciare. E soprattutto, è un grave errore pensare che in democrazia l’individuo sia libero di scegliersi la vita che vuole: è la legge del profitto economico in mano alle multinazionali che governa con una cieca e subdola dittatura che non incarcera e non impone ma porta alla deriva con l’inganno dell’edonismo sfrenato e della finta libertà di autogestirsi.

Angelo Mercuri


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