Cultura

The Besnard Lakes – The Besnard Lakes Are The Ghost Nation

I Besnard Lakes arrivano a quota sette album e questa volta diventano “The Ghost Nation”: “parla della morte delle nazioni. C’è il desiderio di essere lasciati in pace, di lasciare che le comunità siano comunità, tutte quelle cose che sembrano essere sotto assedio“, spiega il frontman di origini ceche Jace Lasek, che insieme alla moglie Olga Goreas è da sempre l’anima della band di Montreal, formatasi nell’ormai lontano 2003.

Credit: Isabel Rancier / Bandcamp

Scritta e prodotta dai due coniugi e registrata nel Quebec, questa loro nuova fatica sulla lunga distanza, realizzata da Full Time Hobby, arriva dopo quasi cinque anni dalla precedente, “The Besnard Lakes Are The Last Of The Great Thunderstorm Warnings“, uscito a gennaio 2021, che poteva già essere interpretato come un messaggio di tutto ciò di negativo che stiamo vedendo e vivendo particolarmente in questi ultimi anni (al tempo eravamo in piena pandemia e, quando i Besnard Lakes avevano appena iniziato a scrivere il disco, era deceduto da poco il padre di Jace).

Chitarre e synth aprono l’iniziale “Calling Ghostly Nation” con un lungo intro strumentale, emotivo e dreamy, che prepara la strada per la voce della Goreas, seguita subito dopo dal falsetto del marito, con cui armonizza in più occasioni: mentre lo spessore sonoro si fa sempre più ricco, l’ascoltatore puo’ riflettere all’interno delle pur tranquille melodie create dai Besnard Lakes.

Subito dopo “Chemin De La Baie” è quella che la band canadese definisce come “la sua canzone shoegaze“: pieno di dettagli disegnati con organo e chitarre, il brano è capace di emozionare con la sua intensità e le sue sensazioni melodiche.

E’ poi la volta del principale singolo del disco, “In Hollywood”, che non è del tutto tipico per quanto riguarda le sonorità del gruppo di Montreal, perché troviamo una maggiore potenza rispetto a ciò che ci hanno abituato nel corso degli anni, ma allo stesso tempo il brano ha toni psych-rock ed è ricco, euforico e ha una decisa progessione.

La successiva “Pontiac Spirits” spinge verso territori post-rock con tanto di oboe (cortesia di Agnes Laing, figlia del loro batterista Kevin), prima che la voce di Olga entri dopo quasi tre minuti e mezzo, aggiungendo un tocco dreamy al brano: le sensazioni sono davvero meravigliose, incluso il grande e ipnotico lavoro della sezione ritmica nella parte finale del pezzo.

Splendida anche “Battle Lines”, un vero piccolo e prezioso gioiello ben incastonato all’interno di “… Are The Ghost Nation”: una ballata scritta al piano dai toni psichedelici senza tempo, ricca anche qui di aggettivi sonori che la rendono davvero unica.

I Besnard Lakes non deludono mai, dimostrando ancora una volta di essere musicisti di grandissima qualità e donandoci otto nuove canzoni in cui lasciare la nostra mente godere delle loro sensazioni sonore rilassanti e celestiali pur in mezzo al folle mondo che stiamo vivendo oggi.


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